tag:blogger.com,1999:blog-17962153194827548992024-03-06T05:32:27.990+01:00IDEE IN/OLTRE Libero spazio di anomalie culturali, fuori dalle convenzioni.
Ideato da: Antonello Cresti e Luca Negri.
ideeinoltre@gmail.com
https://www.facebook.com/groups/ideeinoltre/Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.comBlogger183125tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-10714541344664322022016-10-21T20:18:00.001+02:002016-10-21T20:18:38.820+02:00Ho trovato l'Inghilterra! - Qui comincia 21/10/2016<a href="http://www.radio3.rai.it//dl/portaleRadio/media/ContentItem-f32a0c55-1f77-455c-a073-4b75625d1e4b.html">Ho trovato l'Inghilterra! - Qui comincia 21/10/2016</a>Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-34060257972419148622016-09-11T19:53:00.001+02:002016-09-11T19:53:06.179+02:00crac: Antonello Cresti :: Ho trovato l'Inghilterra!<a href="http://edizionicrac.blogspot.com/2016/09/antonello-cresti-ho-trovato-linghilterra.html?spref=bl">crac: Antonello Cresti :: Ho trovato l'Inghilterra!</a>: Con una nota introduttiva di Claudio Risé e un'appendice su Brexit. Dopo una infanzia ed una adolescenza passate a sognare, corteggia...Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-80007963026150175342015-03-18T15:50:00.000+01:002015-03-18T15:50:56.513+01:00ROBERTO FRANCO: I fascismi europei tra le due guerre<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Marco
Fraquelli “Altri duci – i fascismi europei tra le due guerre”, Mursia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM7mXHiA6GZCY2tMFYok4AK7YTe85_BlJLZ0-E9xr1M1yFIsQjlxc2z-VQ0rucg55xxVWknoXFNcg31S8vhbXu4CunHgEyGTwR93qV6YaiU7tHmw15LDb2N7GTHSLmDMV_f0-5sTD5828/s1600/altri+duci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM7mXHiA6GZCY2tMFYok4AK7YTe85_BlJLZ0-E9xr1M1yFIsQjlxc2z-VQ0rucg55xxVWknoXFNcg31S8vhbXu4CunHgEyGTwR93qV6YaiU7tHmw15LDb2N7GTHSLmDMV_f0-5sTD5828/s1600/altri+duci.jpg" height="400" width="263" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">“Lo stato
ungarista dovrà poggiare su tre pilastri: il contadinato, il ceto operaio,
l’intellettualità; l’esercito avrà il compito di edificare la Grande Patria e difenderla contro i
pericoli esterni ed interni. L’economia verrà programmata dal Consiglio
Generale delle Corporazioni, la produzione agricola (…) affidata a contadini
riuniti in cooperative, la banca sarò nazionalizzata”. Così </span><span style="color: #252525; font-family: sans-serif; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-family: sans-serif; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ferenc </span><span style="color: #252525; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Szálasi. </span><span style="color: #252525; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> </span><span style="font-family: "Arial","sans-serif";">leader del movimento parafascista
delle Camicie verdi, nel definire il suo “Ungaro-socialismo”, che contrapponeva
violentemente al regime conservatore-reazionario di </span><span style="color: #252525; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Miklós Horthy</span><span style="font-family: "Arial","sans-serif";"> rappresentante de facto dell’aristocrazia fondiaria
e della grande burocrazia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">La dialettica
Camicie verdi (poi Croci frecciate) –
Reggenza di Horthy proseguirà in una spirale di violenza e repressione, finché,
nel ’44, Horthy non verrà arrestato dai suoi stessi alleati tedeschi, che già
avevano occupato il paese, quando, il 15 ottobre, legge il suo programma di
resa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Ecco allora
che, nel clima apocalittico dell’imminente disfatta, viene il turno di</span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> <span style="color: #252525;">Szálasi</span> </span><span style="font-family: "Arial","sans-serif";">di assumere il potere – almeno nominalmente, poiché, come
nel caso della Repubblica sociale italiana, le redini del potere vero sono saldamente tenute nelle
mani dei nazisti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Destino
simile a quello Croci frecciate tocca alla Guardia di ferro, movimento
cristiano, fascista e antisemita dalla forte impronta mistica, che subirà dure
misure di repressione in Romania, altro paese alleato del Reich (alcune, pare,
ispirate dallo stesso Hitler), che conosceranno il culmine nell’imprigionamento
e nell’oscura morte del suo leader, il
<i>Capitanu</i> Corneliu Zelea Codreanu. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">E anche se ne
’40-’41, il leader romeno maresciallo Antonescu, cercherà di associare al
potere i reduci della Guardia di Ferro,
l’esperimento fallirà anche per insuperabili divergenze di natura
socio-economica. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Da questi due
esempi si possono isolare delle costanti che interessano molti processi,
sia riguardanti la nascita di movimenti
parafascisti – o paranazisti – in tutta Europa, nel periodo che va dalla fine
della prima alla seconda guerra mondiale, sia concernenti l’involuzione
autoritaria di vari regimi conservatori in occasione dell’inarrestabile corsa
al predominio del Terzo Reich sull’Europa, a partire dall’Anschluss.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Innanzitutto,
i fascismi minori, che siano di portata minima e legati a contingenze
strettamente peculiari del paese dove vedono luce, come quelli irlandese e
svizzero, o di ben più vasta diffusione e incisività nella vicenda del paese,
come quelli dei paesi baltici, slavi e balcanici, direttamente interessati
dalla minaccia del bolscevismo, contengono degli elementi di sinistra (sia pure una “sinistra”
corporativa, “spirituale”, nazionale, su base etnica e antisemita e perfino,
nel caso delle Camicie verdi, pro-operaia) rispetto ai regimi o ai partiti
generalmente clerical-conservatori con cui si trovano ad avere a che fare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"> Addirittura, nella Spagna pre-guerra civile,
il capo della Falange José Antonio Primo de Rivera unisce il suo partito a
quello dei nazionalsindacalisti di Ledesma Ramos (non senza successivi
contrasti, va detto), prima che giunga per lui l’occasione di un pronunciamento fascista che, se
colta, avrebbe potuto portarlo al potere evitando forse al Paese iberico la
guerra civile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Un
“anticapitalismo di destra”, come lo chiama Giorgio Galli nella sua illuminante
prefazione, che fa il suo ingresso in un Europa dilaniata dalla guerra, dalla
crisi economica, dai conflitti sociali, e che non è detto discenda sempre
direttamente dall’esempio del fascismo italiano, essendo alcuni dei leader
discussi in questo volume già frequentatori di movimenti </span><span style="color: #252525; font-family: sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;">völkisch</span><span style="font-family: "Arial","sans-serif";"> o delle idee che gravitano attorno
all’</span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> <span style="color: #252525;">Action
française</span></span><span style="font-family: "Arial","sans-serif";">,
che,come ha dimostrato Zeev Sternhell, anticipano e informano (in parte) lo
stesso fascismo mussoliniano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">La seconda
costante è che la Germania nazista, con l’eccezione del caso russo, che per
ovvie ragioni fa storia a sé, preferisce sempre appoggiarsi a solidi partiti
conservatori nei paesi alleati e/o occupati, piuttosto che dare il potere a
movimenti o frange filonaziste, che entreranno davvero in gioco eventualmente
solo quando, a guerra praticamente persa, la questione sarà di puro e semplice
collaborazionismo: valga su tutti il noto esempio della Francia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Questo,
escludendo i paesi destinati a far parte, per una questione di “purezza
razziale”, direttamente del Reich, come
l’Austria, l’Olanda (dove il partito filonazista locale tenta comunque di
conservare un minimo di autonomia), il Lussemburgo <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Più duttile
l’atteggiamento del fascismo italiano, che, almeno inizialmente, finanzia e
incoraggia partiti e formazioni più o meno gemelle, un po’ ovunque. Il fascismo
albanese è addirittura una diretta filiazione di quello italiano, i terribili
Ustascia croati di </span><span style="color: #252525; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 106%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ante
Pavelić</span> <span style="font-family: "Arial","sans-serif";"> sono foraggiati e allevati da Mussolini (e
dalla Chiesa Cattolica) nell’ottica strategica della disintegrazione del Regno
Jugoslavo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">E i CAUR (in
particolare in Svizzera), unico tentativo serio di un’”internazionalizzazione”
del fascismo, saranno sostenuti molto più dagli italiani che dai tedeschi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Ma la perdita
di prestigio del fascismo italiano, fa sì
che, per quanto dogmaticamente razzista, la dottrina nazionalsocialista
cominci a fare via via molto più presa su popoli anche differenti tra loro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">Marco
Fraquelli, da anni attento studioso di aspetti più o meno marginali, ma sempre
in qualche modo decisivi, del fascismo storico e del neofascis<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a>mo
- ricordo il suo saggio “A destra di Porto Alegre” (Rubbettino, 2005)
sull’antiglobalismo “di destra”, nonché l’interessantissimo “Omosessuali di
destra”(Rubbettino 2007), traccia un ritratto il più esaustivo possibile di un
fenomeno complesso, quello dei fascismi minori tra le due guerre, con infinite
varianti locali, poco trattato dalla storiografia, almeno quella italiana,
nonostante la sua importanza, forse anche per meglio comprendere i rivolgimenti
dell’Europa attuale.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";">..-</span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-68667449019668599532015-02-03T11:55:00.000+01:002015-02-03T12:24:11.182+01:00DAVIDE GONZAGA: due testi essenziali sul nazionalsocialismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGf3DnZr1a5SXH5jE6oXFpLaGLYGiFAhZigaT2z_bmx15RUGOFO27PddWl2b1WaO54W_s9iUMPQk1rgjveQnDZDge8fETIssbKzR70wSq-JgrlTyvld38xvjOFuNO2i1zDKsWsVu3VYDw/s1600/kubizek-horz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGf3DnZr1a5SXH5jE6oXFpLaGLYGiFAhZigaT2z_bmx15RUGOFO27PddWl2b1WaO54W_s9iUMPQk1rgjveQnDZDge8fETIssbKzR70wSq-JgrlTyvld38xvjOFuNO2i1zDKsWsVu3VYDw/s1600/kubizek-horz.jpg" height="281" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<i><u><span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;"><br /></span></u></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<i><u><span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;"><br /></span></u></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<i><u><span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;"><br /></span></u></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<i><u><span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Introduzione di: Antonello Cresti <o:p></o:p></span></u></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Ce
ne siamo già occupati qualche tempo fa con un nostro editoriale sul settimanale
“Altri”, ma poiché nulla muta occore ritornare su uno dei grandi paradossi del
mercato editoriale italiano e dei suoi ricettori. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Librerie,
edicole vengono letteralmente invase di volumi squallidi, ripetitivi,
raffazzonati su nazionalsocialismo, fascismi e totalitarismi vari.
Evidentemente qualcuno li pubblica, evidentemente qualcuno li legge. Non ho
idea di quanto in questa schiera di lettori vi sia di totalmente decondizionato
e quanto vi sia di morboso, ma ad esempio il fascino che rivestono le
pubblicazioni di strategia militare e militaria mi farebbe pensare che di
morbosità nell’aria ne gira eccome.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Ebbene
questa massa di carta stampata, molto spesso di infima qualità,o induge all’infinito
sui soliti temi, oppure cita a ripetizione fonti che puntualmente non sono
presenti sul mercato editoriale?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Cosa
dovrebbe dire uno storico? Cosa dovrebbe dire chi approccia l’argomento in
maniera seria, senza comportarsi come un guardone in un parcheggio notturno?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Ebbene,
con buona pace di Einaudi, Rizzoli ed altri giganti, per quanto riguarda il
nazionalsocialismo e il suo milieu culturale di contorno, a pubblicare le fonti
ci sta pensando una piccola casa editrice. Piccola e dalle idee controverse
come Thule Italia. Avrei preferito che questo lavoro lo facessero i giganti di
cui sopra o qualche bella casa editrice accademica, per ovvi motivi. Ma mi
confronto con la realtà e non posso che riconoscere che Thule sta facendo in
molti casi un lavoro egregio, rigoroso e di notevole importanza storiografica.
E’ il caso ad esempio dell’ultima uscita <b>“Adolf
Hitler, il mio amico di gioventù”,</b> un memoriale di August Kubizek che fu in
contatto con Hitler negli anni della adolescenza, fino al 1908. Un testo come
questo – se si ha un minimo interesse all’argomento – spazza in un colpo solo
via tanta letteratura psicanalitica sul dittatore tedesco poiché tutto è già
presente in queste pagine, ingenue quanto si vuole, ma che documentano in
maniera diretta una serie di eventi, tendenze che uno storico non può ignorare
bellamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Interessante
in particolare quando Kubizek si permette addirittura di correggere l’Hitler di
“Mein Kampf”, tematizzando e datando in maniera differente certe passioni
ideologiche come quella dell’antisemitismo, a parere dell’autore già presente
negli anni su cui si concentra il racconto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: #0010;">Una
lettura godibile, con un che di favolistico (e anche qui non vedo perché si
dovrebbe preferire la massa sterminata di opere letterarie dedicate alla figura
di Hitler, nella maggior parte dei casi patetiche), ma non necessariamente
ascrivibile al filone della apologia, che sarebbe storiograficamente meno
interessante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Sentore di sulfureo nei temi che l'autore, con il consueto piglio
espositivo preciso e affilato, offre al lettore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Ma niente paura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Rimbotti ci accompagna senza ammiccare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Scioglie nodi interpretativi non offre dottrine prefabbricate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Preferisce l'affilata presa di posizione alla posa superficiale e
accomodante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Preferisce scontentare che offrire tiepidi approdi per pavidi lettori
sbadiglianti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Si parta dal titolo<b>:"
Lebensraum. Impero Nazionalsocialista e Rivoluzione Conservatrice"</b>
(Ritter – 2014).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Si continui con la collocazione: il volume porta a termine il lavoro di
analisi intrapreso con "La profezia del Regno: dalla Rivoluzione
Conservatrice al Nazionalsocialismo" (Ritter – 2011)".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">I volumi, leggibili separatamente, costituiscono un unicum coeso e
coerente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Rimbotti, grazie ad un lavoro certosino su fonti ricche ed eterogenee,
offre una serie di linee guida interpretative sul Nazionalsocialismo e le sue
coordinate filosofiche e culturali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">In particolare l'accento è posto sul rapporto tra Rivoluzione
Conservatrice e Nazionalsocialismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Questo è quanto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Ma sarebbe come dire che "Delitto e castigo" è un romanzo teso
a dimostrare l'influsso negativo dell'afa pietroburghese nella mente di uno
studente squattrinato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">C'è ben altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Rivoluzione Conservatrice.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Nazionalsocialismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Per troppo tempo, sostiene l'autore, è stato comodo pensare che tra i
due fenomeni esistessero pochi e sporadici rapporti, visto che l'una era
impegnata in una incessante attività culturale, mentre l'altro, rozzo e
volgare, prendeva il potere allontanando da sè gli intellettuali, spocchiosi e
impotenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Attraverso un lavoro di scavo a tratti vertiginoso l'autore dimostra
esattamente il contrario, poichè in più di una circostanza idee, progetti e
anche personalità di spicco della Rivoluzione Conservatrice hanno operato con
soddisfazione reciproca nell'ambito del potere hitleriano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Operazione, quella dell'autore, a sua volta eccessivamente intellettuale
e di scarso interesse interpretativo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Tutt'altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Entriamo e gustiamo queste pagine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Ad accoglierci, in prima batutta, è la figura di Karl Haushofer.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Pensatore influente recentemente rivalutato in quanto tra i primi ad
occuparsi di geopolitica ha affrontato tematiche essenziali circa il futuro
ordine mondiale hitleriano attraverso i concetti di Lebensraum e Grossraum.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Haushofer era un intellettuale, e anche se non risulta abbia mai preso
la tessera della Nsdap, era un acceso sostenitore della sua politica estera
ricevendo in cambio importanti riconoscimenti istituzionali: nel 1934, per
esempio, diventa Presidente dell'Accademia Tedesca.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Era un caso sporadico?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Tutt'altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Gli anni passano e il concetto di spazio vitale, intrecciandosi con le
prime vittorie militari del Reich, assume un ruolo sempre più determinante
nella gestione dei rapporti con le popolazioni slave specie dopo l'avvio della
Operazione Barbarossa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Il confronto si fa acceso, scorrono nelle pagine di Rimbotti decine di
personalità, di studiosi, oggi spesso ingiustamente dimenticati, che segnano
con le loro riflessioni le temperie culturali e ideologiche di quel tempo su
quel tema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">In più di una circostanza si fa riferimento anche al caso Ucraino, che
già allora marcava una certa differenza nei rapporti che il Reich stabiliva a
Est rispetto al caso più generale rappresentato dalla Russia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">La realtà che emerge è sfaccettata, articolata, complessa più di quanto
si è soliti pensare e di quanto ci è stato raccontato circa le occupazioni
militari dell'Est europeo da parte dell'esercito tedesco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Nessun intento giustificatorio in queste pagine, ma la forte convinzione
che se non si colgono, per esempio, le riemersioni di certe suggestioni
dell'antico tribalismo germanico non si coglie appieno quanto accaduto in quei
territori in quegli anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Sotto traccia, in queste pagine, come un basso ostinato e martellante
troviamo il concetto di Reich, il quale a sua volta rimanada all'originale
approccio hitleriano teso a distinguere Imperium romano e Pax greca.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Inevitabile, allora, non incontrare la maestosa, seppur
"ingombrante" figura di Martin Heidegger.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Si. Proprio lui.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Il profeta dell'esistenzialismo "pret a porter" del gruppo Espresso-Repubblica, il guru
"in abstentia" dei festival chic con Micromega accartocciato nella
fodera della giacchetta di tweed.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Nelle pagine di Rimbotti, finalmente, Heidegger acquista quel ruolo,
quella posizione che gli è dovuta nella storia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Il filosofo di "Essere e Tempo", interprete di un'idea di
orientamento nordicista e anti romana, è il portatore di un'immagine di Volk
tedesco antimondialista e antiplutocratico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Rimbotti è molto chiaro quando scrive a pagina 133:" Heidegger fu
una delle colonne idelogiche della concezione nazionalsocialista legata allo
spazio, all'idea di Impero e di espansionismo".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Rimbotti altro non fa che scoperchiare ciò che in questi anni si è
cercato di celare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Se nel 1987 Victor Farias nel suo "Heidegger e il nazismo"
(Bollati Boringhieri - 1987) cercava di sistemare coerentemente il pensiero di
Heidegger nel contesto del suo tempo e dei suoi rapporti con il potere
hitleriano (razzismo compreso), il seguito è stato un susseguirsi di distinguo
che le vestali del politicamente corretto hanno cercato di cucire addosso al
filosofo di "Segnavia".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Certo può forse disturbare che Martin Heidegger, uno dei più grandi
pensatori del Ventesimo Secolo, sia stato nazista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Ma tant'è.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">La sua idea di Reich è la stessa di Hitler e del gruppo dirigente
nazista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Poche storie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Questo non significa che non ci furono, in Germania in quegli anni,
aspre e diverse prese di posizione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Basta seguire il filo conduttore delle pagine di "Lebensraum"
per scoprire e riscoprire pensatori come
lo storico delle religioni Georges Dumèzil, lo studioso di mitologia
greco-romana Karl Kerèny, lo studioso del sacro Rudolf Otto e molti altri per
rendersene conto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Una pletora di studiosi, di organizzazioni culturali che a vario genere
e in diverse circostanze hanno incrociato la Rivoluzione Conservatrice prima e
il nazismo poi e sono stati citati con rigore da Armin Mohler nel suo
indispensabile studio repertorio "La rivoluzione conservatrice in Germania
1919-1932" (Akropolis-La Roccia di Erec – 1990).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Oltre ad costoro, poi, non vanno sottaciute le figure di Ernst Junger,
di Carl Schmitt e Osvald Spengler. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Con un abile gioco di rimandi con il volume precedente l'autore ne
intreccia suggestioni ed esperienze in grado di aprire squarci e percorsi
interpretativi inediti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Il Socialismo prussiano di Spengler, la figura teutonica dell'operaio
Jungeriano, la dicotomia amico-nemico nella figura del politico di Schmitt sono
altrettanti epifenomeni di una temperie culturale che Rimbotti si incarica di
restituire con tutti i quesiti aperti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">E poi ancora mitologie nibelungiche, niccianesimo geopolitico,
comunitarismo ruralista, millenarismo post luterano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Ma non è tutto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">La seconda parte del volume dal titolo "Nazionalbolscevismo,
nazionalsocialismo e rivoluzione mondiale" appare fin dal titolo di una
modernità sconvolgente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Il punto di partenza, in questo caso, affonda ai tempi della politica
estera prussiana e ai rapporti tra le popolazioni germaniche e le popolazioni
slave.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Sfilano, in queste pagine, pensatori come Rozanov, scrittori-filosofi
come Merezkovskij, poeti come Esenin che assumono il ruolo di traghetattori ideali
nelle difficile questione del "Drang nach Osten".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Letteralmente "Drang nach Osten" significa guardare a Est.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Non si tratta, ovviamente, di suggestioni esotizzanti e contingenti
perchè le grandi pianure russe oltre a offrire grano andavano a intercettare
sedimenti spirituali che la formula di Mosca quale Terza Roma riusciva solo in
parte a spiegare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Guardare a Est per alcuni signficava emancipazione dall'Occidente
decadente, per altri il tentativo di trovare nuove sintesi tra socialismo
nazionale e bolscevismo depurato dal marxismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Sono questi gli anni nei quali si fanno strade pittoresche sintesi
terminologiche quali nazionalbolscevismo oppure correnti ideogiche fortemente
minoritarie come la sinistra nazionalsocialista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">Sono gli anni in cui emerge la figura controversa, fascinosa ma poco più
che naif, di Ernst Niekisch, che con il suo intransigente e durissimo idealismo
tentava un avvicinamento tra il socialismo nazionale tedesco e il bolscevismo
russo depurato dal marxismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span lang="it" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: #0010;">La storia, poi, si incaricherà di sconfessare queste velleitarie sintesi
tra opposti nel crogiuolo del conflitto mondiale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-4521922909112954222015-01-17T12:40:00.000+01:002015-01-17T12:40:08.986+01:00GUIDO DALLA CASA: ECOLOGIA PROFONDA E PENSIERO SCIENTIFICO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpD7zt0Xj-4LcFBNDf0Ld8yC0y6KEZlLgmWPrJjG6OQePhF6NyhpIJnKNHvSE0rhMXVATzd65Se-atuJXsKkc_G7aqHUCdi4oHZq207UjTcuMRF6YITG_o8L7AzRxF3mTWeWjwpWhbWxU/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpD7zt0Xj-4LcFBNDf0Ld8yC0y6KEZlLgmWPrJjG6OQePhF6NyhpIJnKNHvSE0rhMXVATzd65Se-atuJXsKkc_G7aqHUCdi4oHZq207UjTcuMRF6YITG_o8L7AzRxF3mTWeWjwpWhbWxU/s1600/3.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Agli inizi della scienza moderna, circa
tre secoli fa, la fisica nacque sostanzialmente come meccanica. Alla base della
scienza sta il dogma che il mondo materiale è oggettivamente esistente, in modo
del tutto indipendente dal mondo mentale-spirituale: “quella” scienza si basa
sull’accettazione incondizionata del dualismo cartesiano. Quindi è nata
assumendo come premessa <i>ovvia</i> una
particolare visione del mondo, che avrebbe dovuto essere considerata al massimo
come un’<i>ipotesi di lavoro</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> La formulazione della teoria atomica ha
rafforzato la visione meccanicistica del mondo: c’erano 92 “palline” e con
quelle era costituita tutta la realtà. A cavallo dei secoli 19° e 20° salta
fuori la radioattività: gli atomi non sono indivisibili, sono fatti a loro
volta di protoni ed elettroni (in seguito, anche neutroni). Le “palline” sono
più piccole, ma non è cambiato niente: si tratta sempre di particelle
“elementari”, mattoni fondamentali che costituiscono l’universale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Con la <i>relatività speciale</i> (1905), spazio e tempo perdono la loro
esistenza indipendente ed assoluta, materia ed energia diventano
intercambiabili. Con la <i>relatività
generale</i> (1916) anche la gravitazione entra nel gioco e viene sostituita
con la “<i>geometria dello spaziotempo</i>”.
La rivoluzione sembra notevole, ma siamo ancora ben legati alla visione
cartesiana. Materia ed energia sono state unificate, ma il dualismo principale
resta netto: c’è un mondo energetico-materiale <i>oggettivo</i>, che viene esplorato da una mente umana <i>separata</i>. Le entità non-quantificabili e
non-misurabili sono ancora sostanzialmente <i>negate</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> Forse il pensiero corrente ha accettato
l’unificazione energia-materia, ma non è andato oltre. Sempre di entità <i>fisiche</i> si tratta. La <i>mente</i> è un’altra cosa: essa <i>indaga</i> <i>dall’esterno</i> il mondo fisico oggettivo ed è sempre soltanto <i>umana</i>. Siamo arrivati così ai primi
decenni del ventesimo secolo, alle soglie di un cambiamento ancora più
radicale, tuttora in corso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> Come noto, nel 1927 Werner Heisenberg
formulò il “<i>principio di</i> <i>indeterminazione</i>”, che inizialmente
riguardava la posizione e la quantità di moto (</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">semplificando: </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">la
velocità) di una particella. Le due grandezze non sono determinabili
esattamente <i>entrambe</i>: in altre parole
se vogliamo definirne una, l’altra è indeterminata. Il principio si applica
anche ad altre coppie di grandezze, fra cui la coppia <i>energia-tempo</i>: se fissiamo un istante <i>esatto</i>, cioè vogliamo che sia nulla l’indeterminazione del tempo,
la “particella” presenta una massa-energia completamente indeterminata, il che
significa che <i>non è niente di definibile
in alcun modo</i>. Solo l’osservazione, cioè un aspetto mentale, può definire il fenomeno. Come noto, Erwin
Schroedinger arrivò agli stessi risultati di Heisenberg e riuscì a formulare
l’equazione che porta il suo nome: si tratta di un’equazione differenziale che
descrive l’andamento nel tempo della <i>probabilità</i>
di trovare una “particella” in una determinata posizione. E’ qualcosa di molto
evanescente e sfumato, ma comunque siamo ancora in grado di descrivere un
andamento <i>nel tempo</i>. <b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> </span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Nella seconda metà del Novecento lo
studio della <i>dinamica dei</i> <i>sistemi</i> portò a formulare l’idea di <i>sistema complesso</i>: un sistema con un
certo grado di complessità ha una evoluzione <i>non prevedibile neanche in termini probabilistici.</i> <b>Nel sistema complesso si manifestano
fenomeni mentali.<i><o:p></o:p></i></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> </span></b><span class="hps"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Se preferite, non è un sistema di energia-materia che si evolve,
ma un ente ternario Mente-Energia-Materia.</span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> In tal mondo
riconosciamo una psiche immanente in ogni processo. Il sistema sceglie uno dei
suoi futuri possibili. <b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="hps"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> Questo
porta a concezioni non-antropocentriche, ad un sottofondo di pensiero animista-panteista.</span></span><span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> <b>Ci
troviamo in un mondo naturale fatto di entità anche mentali, senza alcun
confine preciso.</b></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> <b>Il filone di pensiero che abbiamo seguìto ci fa ritrovare in un mondo
che riscopre lo spirito dell’albero, della palude, del torrente.<span class="shorttext"><i><span style="color: #222222;">
L’etica deve riguardare tutta la Natura.</span></i></span>
</b> <b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">
Uno dei compiti principali delle religioni dovrebbe essere quello di
dare visioni del mondo e prescrizioni etiche che indicano come mantenere la
Terra in buona salute: dovrebbero diffondere l’empatia e l’amore verso gli
esseri senzienti. E’ quindi</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> evidente che, per avere un
profondo senso del sacro, non è necessaria l’idea di un Dio <i>personale ed esterno al mondo, </i>che si
occupa solo degli umani, come nelle tradizioni nate nel Medio Oriente. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 18.0pt;">
<span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">L’evoluzione
del pensiero che abbiamo seguìto ha come sequenza: <b><i>Relatività–Fisica quantistica –
Indeterminazione – Dinamica dei sistemi complessi – Mente degli esseri
senzienti.<o:p></o:p></i></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-indent: 18.0pt;">
<span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La
concezione che tutta la Natura è anche Mente, che richiama le idee
animiste-panteiste di molte culture umane, è incompatibile con l’attuale
civiltà industriale, in cui si richiede la manipolazione di materia “inerte”. </span></span><span class="hps"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I guai del mondo sono causati dall’attuale visione antropocentrica.
L’unica soluzione reale è abbandonarla: dobbiamo sviluppare una visione <i>ecocentrica</i>, che è appunto quella
dell’Ecologia Profonda. </span></span><span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> Guido Dalla
Casa (</span></i></b><b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Movimento
Italiano per l’Ecologia Profonda)</span></i></b><span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span class="shorttext"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per approfondire:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://www.macrolibrarsi.it/libri/__l-ecologia-profonda.php"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">www.macrolibrarsi.it/libri/__l-ecologia-profonda.php</span></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<a href="http://www.mimesisedizioni.it/Eterotopie/L-ecologia-profonda.html">www.mimesisedizioni.it/Eterotopie/L-ecologia-profonda.html</a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<a href="http://www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebooks-ecologia-profonda.php?idsearch=2604376">www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebooks-ecologia-profonda.php?idsearch=2604376</a></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-62698509799462074932014-12-07T11:17:00.000+01:002014-12-07T11:17:06.017+01:00FRANCESCO SCHIANCHI: “Ripensiamo l’utopia del Parco Lambro”<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyhcagZHIczM9dJc03Vbx9kevA727_uzbm-EVF13F3cbq1YfUHXGug_dcu27uMzhUXZL_kzSsB7xa8x6HCE3y5yMFUCE2wJ9hveuCjpSeYhdVHpRsvSoqB2QwPUFb6nPAQX8QyivW2ec/s1600/parlo_lambro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyhcagZHIczM9dJc03Vbx9kevA727_uzbm-EVF13F3cbq1YfUHXGug_dcu27uMzhUXZL_kzSsB7xa8x6HCE3y5yMFUCE2wJ9hveuCjpSeYhdVHpRsvSoqB2QwPUFb6nPAQX8QyivW2ec/s1600/parlo_lambro.jpg" height="320" width="204" /></a></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">INTERVISTA A CURA DI: ANTONELLO CRESTI</strong></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><br /></strong></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Anche l’Italia ha avuto la sua piccola Woodstock:</strong> per tre anni, dal 1974 al 1976, presso il Parco Lambro di Milano si tenne un festival, definito “del proletariato giovanile”, che mise in scena, anche in maniera ingenua e contraddittoria, le mille anime dei movimenti extraparlamentari dell’epoca. Ma anche tentò una esperienza comunitaria dalle dimensioni ancora sconosciute al nostro paese e, soprattutto, fotografò in maniera eccellente lo stato creativo della scena musicale dell’epoca, con una serie di esibizioni passate alla storia. Su queste vicende è da poco uscito un volume <a href="http://www.ibs.it/code/9788896212349/schianchi-francesco/libro-lambro-festival.html" style="background: transparent; border: 0px; color: #1b1f30; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libro Lambro</strong></a> (ed. Aereostella, pp. 186, euro 18,00) nel quale si confrontano <strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Francesco Schianchi</strong>, tra gli organizzatori del festival e <strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Franz Di Cioccio,</strong> membro della <a href="http://www.psycanprog.com/category/d_artista/pqr/premiata-forneria-marconi/" style="background: transparent; border: 0px; color: #1b1f30; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">PFM</strong></a> e protagonista musicale di quella esperienza, con una prefazione di Moni Ovadia. Il significato dell’operazione, come ci ha detto Schianchi, è “rendere contemporanee le pulsioni di un passato quanto mai presente…”</div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_2670" style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; display: inline; float: left; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin: 0px 1em 1.5em 0px; outline: 0px; padding: 5px 0px 0px; text-align: center; vertical-align: baseline; width: 285px;">
<a href="http://www.psycanprog.com/wp-content/uploads/2014/12/Parco-Lambro.jpg" style="background: transparent; border: 0px; color: #1b1f30; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><img alt="Vinile del Festival di Parco Lambro 1976" class="size-thumbnail wp-image-2670" height="275" src="http://www.psycanprog.com/wp-content/uploads/2014/12/Parco-Lambro-275x275.jpg" style="background: transparent; border: 0px none; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="275" /></a><div class="wp-caption-text" style="background: transparent; border: 0px; font-size: 10px; font-style: italic; line-height: 1.5; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Vinile del Festival di Parco Lambro 1976</div>
</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Antonello Cresti:</strong> Partiamo dalla fine: quale può essere l’insegnamento di una esperienza come quella del Parco Lambro?</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Francesco Schianchi:</strong> Molteplici sono gli insegnamenti provenienti da questa straordinaria stagione di eventi, di esperienze di utopie.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
In ordine sparso: le persone esprimevano un profondo desiderio di <strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">“riprendersi la vita”</strong>, non tanto le cose. Purtroppo anche la <strong style="background: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">sinistra extraparlamentare</strong> non ha capito questa “profondità” e ha continuato a offrire proposte superficiali. La politica “ufficiale” ,in sintesi, utilizzava la sociologia e non l’antropologia: una grave mancanza che ha costantemente immiserito e banalizzato la sua missione…Ieri come oggi. Questa esperienza inoltre ci consegna una riflessione importante: se si vuole essere in sintonia con il proprio tempo è necessario essere contemporanei, ossia affrontare la vita autentica delle persone che rappresentava allora come oggi il reale “centro di gravità permanente” in grado di modificare” lo stato delle cose presenti.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.6000003814697px; margin-bottom: 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
PROSEGUE SU: <a href="http://www.psycanprog.com/interviste/antonello-cresti-intervista-francesco-schianchi-organizzatore-del-mitico-festival-di-parco-lambro/">http://www.psycanprog.com/interviste/antonello-cresti-intervista-francesco-schianchi-organizzatore-del-mitico-festival-di-parco-lambro/</a></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-41166297014563945562014-12-03T12:04:00.001+01:002014-12-03T12:04:56.322+01:00Andrea Chimenti: 20 anni di emozioni dal vivo a Prato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi41Sp6YiedXBhEH4ksbiycqwibNzI3hDCJTt44anRVQGDSkN0kUbh8YCoZUNsT5hNRGlI3AFlGU_PS8JKMbxxwfr3qOpJuSQzzsoE1wxE9PBiKP72gNsKjP4wYHyggLB6LLd3G3To-pwc/s1600/chimenti+2014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi41Sp6YiedXBhEH4ksbiycqwibNzI3hDCJTt44anRVQGDSkN0kUbh8YCoZUNsT5hNRGlI3AFlGU_PS8JKMbxxwfr3qOpJuSQzzsoE1wxE9PBiKP72gNsKjP4wYHyggLB6LLd3G3To-pwc/s1600/chimenti+2014.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 5.0pt; text-align: justify; text-autospace: ideograph-numeric;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 5.0pt; text-align: justify; text-autospace: ideograph-numeric;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 5.0pt; text-align: justify; text-autospace: ideograph-numeric;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">Il 6 dicembre
arriva all'Ex Chiesa di San Giovanni a Prato Andrea Chimenti con un live che ripercorre
oltre venti anni del suo percorso solista.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 5.0pt; text-align: justify; text-autospace: ideograph-numeric;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">Chimenti è tra i 300 protagonisti di "Solchi Sperimentali", libro di Antonello Cresti.</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">BIOGRAFIA:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">Dopo l’avventura
coi Moda, Andrea Chimenti ha intrapreso la carriera solista esordendo con
“La maschera del corvo nero e altre storie” (1992). Il Consorzio Produttori
Indipendenti, ovvero il duo Maroccolo-Magnelli ha prodotto il suo secondo album
“</span><a href="http://www.sofficidischi.it/dischi.php?id=3"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Times-Roman;">L’albero pazzo</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">“, del 1996. Si
tratta di un piccolo capolavoro, rilettura originale e matura della nostra
migliore canzone d’autore, con inserti classicheggianti e suoni pop di respiro
più moderno; un disco ancora oggi stupefacente per bellezza delle canzoni,
raffinatezza dei testi e della interpretazione vocale, qualità degli
arrangiamenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 20.0pt; mso-line-height-alt: 5.0pt; text-autospace: ideograph-numeric;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">Si arriva così al punto più alto del lavoro artistico
di Andrea Chimenti, lo spettacolo “</span><a href="http://www.sofficidischi.it/dischi.php?id=2"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Times-Roman;">Il porto sepolto</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">“, dove il nostro si cimenta
nell’interpretazione musicale dei più bei versi scritti dal poeta <i>Giuseppe
Ungaretti</i>. Un estratto da questo spettacolo, suonato e composto insieme
a <i>Massimo Fantoni</i> e <i>Matteo Buzzanca</i>, viene
pubblicato su cd nel 2002. Da allora la lunga gestazione che ha portato alla
pubblicazione della nuova e attesa raccolta di canzoni di Chimenti, intitolata
“</span><a href="http://www.sofficidischi.it/dischi.php?id=1"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Times-Roman;">Vietato morire</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">“, anticipata
dall’uscita di un cd dal vivo (“</span><a href="http://www.sofficidischi.it/dischi.php?id=4"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Times-Roman;">Concerto 1998</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">“) con canzoni registrate durante
la tournée de “L’albero pazzo”, disco di cui è uscita una ristampa nel 2007.
Nel 2010 è il turno di “</span><a href="http://www.sofficidischi.it/dischi.php?id=15"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Times-Roman;">Tempesta di Fiori</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">“, nuovo lavoro discografico in
studio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 20.0pt; mso-line-height-alt: 5.0pt; text-autospace: ideograph-numeric;">
<b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">IL CONCERTO DI SABATO:</span></b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;"> </span><span style="color: #262626; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: Verdana;">Sono lontani i tempi nei
quali i Moda erano una delle band di punta dal nuovo rock italiano, dividendo
la scena con </span><a href="http://www.ondarock.it/italia/litfiba.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">Litfiba</span></a><span style="color: #262626; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: Verdana;">, </span><a href="http://www.ondarock.it/italia/giovannilindoferretti.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">CCCP</span></a><span style="color: #262626; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: Verdana;">, </span><a href="http://www.ondarock.it/italia/diaframma.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">Diaframma</span></a><span style="color: #262626; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Verdana; mso-fareast-font-family: Verdana;">. Oggi Chimenti (che dei
Moda era l'indiscusso leader) fa del buon <i>songwriting</i> preferendo (almeno
su disco) sussurrare anziché incendiare, e ciò non significa che non sia in
grado di provocare rivoluzioni estatiche nei nostri cuori.</span><span style="color: #262626; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Times-Roman; mso-fareast-font-family: Times-Roman;"> </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">Andrea Chimenti è uno di
quegli artisti italiani considerati intoccabili. Assieme a nomi quali </span><a href="http://www.ondarock.it/interviste/giorgiocanali.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">Giorgio Canali</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">, </span><a href="http://www.ondarock.it/interviste/marcoparente.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">Marco Parente</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;"> e </span><a href="http://www.ondarock.it/interviste/paolobenvegnu.htm"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: Verdana;">Paolo Benvegnù</span></a><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;"> rientra nella ristretta
cerchia di musicisti alternativi che raramente hanno sbagliato un colpo e che
hanno sempre mantenuto una profonda coerenza di fondo in qualsiasi progetto
abbiano portato a termine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 20.0pt; mso-line-height-alt: 5.0pt; text-autospace: ideograph-numeric;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">Il concerto all'Ex Chiesa di San Giovanni vedrà
Chimenti in una veste intima e poetica, solo piano e voce con qualche brano
accompagnato dalla chitarra acustica. Oltre ai brani degli ultimi lavori
discografici, verranno proposte molte canzoni del “Porto Sepolto” con liriche
di Giuseppe Ungaretti. Il “Porto sepolto” sarà tra l'altro ristampato nei primi
mesi del 2015.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 20.0pt; mso-line-height-alt: 5.0pt; text-autospace: ideograph-numeric;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;">Pochi cantautori riescono a comunicare la “poesia in
musica” come Chimenti, il concerto di sabato sarà l'occasione per conoscere o
ritrovare questo artista in una veste intima.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">6 DICEMBRE 2014 ORE 21,30<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">EX CHIESA DI SAN GIOVANNI<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">POSTO UNICO €5 (Più diritti di
prevendita)<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">PREVENDITE:<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">CIRCUITO BOX OFFICE TOSCANA<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">ON LINE > </span></b><a href="http://www.boxol.it/"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">WWW.BOXOL.IT</span></a><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: TimesNewRomanPSMT;">INFO:<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.comune.prato.com/"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">www.comune.prato.it</span></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.fonderiacultart.it/"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">www.fonderiacultart.it</span></a></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-25854306505518306412014-12-02T15:18:00.000+01:002014-12-02T15:18:11.742+01:00ROBERTO FRANCO: L' Opus Metachronicum di Sonia Caporossi<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0YGRXKkAt_VIrvnkyRcx-36QjyocSP1dotHhxdPAUP9aX72H4nRCqQEALACgE11FW05Ef21Aj9ZF-USsHsgEI-dK80CqbxmGQj3BdqXIIdohvx-hFWXMXYeEB9VULlJo6kLpocAh7qos/s1600/copertina_sonia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0YGRXKkAt_VIrvnkyRcx-36QjyocSP1dotHhxdPAUP9aX72H4nRCqQEALACgE11FW05Ef21Aj9ZF-USsHsgEI-dK80CqbxmGQj3BdqXIIdohvx-hFWXMXYeEB9VULlJo6kLpocAh7qos/s1600/copertina_sonia.jpg" height="320" width="213" /></a></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La breve
opera di Sonia Caporossi, pur misurandosi sul terreno della citazione
letteraria e della riflessione filosofica, in dodici racconti è capace di
turbare l’animo del lettore, scaraventarlo in un viaggio che ha del cosmico e
dell’infernale; anzi, racchiude in sé il cosmico e l’infernale, come solo un
sogno può fare. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Con le loro
diversioni “metacroniche”, i lori voluti lapsus metastorici e metaletterari, le
rappresentazioni dei personaggi storici, mitologici e letterari raccolte nel
volume sono distorte con una precisione raggelante, per aprire le loro vicende
a una riscrittura che ha del narcolettico e del visionario. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E una
“sovraverità”, quella che l’autrice con chirurgica sapienza dischiude, in
quanto verità che opera su più piani contemporaneamente, riuscendo nell’intento
di trascinare il lettore in un unico vortice di poesia, ironia e orrore che
abbraccia l’intera storia umana e, non secondariamente, l’uomo stesso. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non è
quindi una semplice “trovata” quella di un Marcel Proust che imprigiona e
sevizia il suo personaggio Albertine nell’impossibile e folle intento di
imparare ad amarla, ma la chiave per avere accesso a un Proust segreto,
sotterraneo, letto tra le righe, spezzato e ricomposto, restituito a un suo
senso più onirico. O quella di un Erostrato trasportato nel tempo, fino
all’antica Grecia, da una statua di Fidia che gli mostrerà la sua imperdonabile
colpa per cui egli è dannato in eterno; colpa ancestrale e inattuale, sacrilegio
irrimediabile che sale fino alla nostra epoca come inconscio collettivo: la
civiltà che non conosce il perdono (nel senso attuale del termine) è ancora
dentro di noi, sembra l’inquietante profezia qui sottintesa.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Come non
sono mere “trovate” quelle di un Monsieur Bovary, medico talmente assetato di
sangue, da uccidere l’altrimenti celebre consorte per cibarsi del suo, o di un
Pier Paolo Pasolini che, osservando un gatto randagio, rivive magistralmente la
propria disperazione esistenziale poco prima di essere ucciso. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Vertici poetici, esistenziali, notturni che la
Caporossi raggiunge in particolare in un Prometeo che parla all’avvoltoio che
lo sevizia come fosse un fratello, o in una Marguerite Yourcenar che scrive,
quasi da una dimensione ultraterrena, alla compagna defunta; per non parlare di
un kafkiano Stachanov rappresentato mentre, ormai cieco e sordo, scava con le
unghie un cunicolo che avrà fine solo con la propria morte, per la gloria di un
Partito l’appartenenza al quale basta per colmarlo di senso esistenziale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
tessitura onirica di una storia sotterranea o addirittura “controstoria”
dell’umanità, è uno dei risultati, non so quanto voluto, di questo libro
incredibile, colto, ma mai arido; essa ci lascia intuire che la vena
profondamente creativa dell’autrice ci riserverà altre sorprese. </span><span style="font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">---<o:p></o:p></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-63549147850670098632014-11-07T22:45:00.001+01:002014-11-07T22:45:06.417+01:00Presentazione SOLCHI SPERIMENTALI - Firenze<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/aP7LAkoqe4I" width="480"></iframe>Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-90814688378579141682014-10-27T17:23:00.001+01:002014-10-27T17:23:27.279+01:00Antonello Cresti presenta il suo nuovo libro "Solchi Sperimentali" press...<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/0A6mMtMdcwI" width="480"></iframe>Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-9257602018562406472014-10-27T15:36:00.000+01:002014-10-27T15:37:06.830+01:00ENRICO GALOPPINI: “Campi nomadi”: la soluzione arriva dalla “democrazia”!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZTJWWizYSzCI1i0VT791c8VrH9cqXCZ4V48tndy66tgHeooy5OYmETUy8yB0mthMSsq92SJ0br4gS2x6I9lP2WHdhOtx1secyZnEJVpXdmG3igHpbm6PlSH2m8fBW3c1oIwIoQAlFliA/s1600/0PJOV4LI3128-1860-k3G-UaTNqIrGOLgzaed-640x320@LaStampa.it.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZTJWWizYSzCI1i0VT791c8VrH9cqXCZ4V48tndy66tgHeooy5OYmETUy8yB0mthMSsq92SJ0br4gS2x6I9lP2WHdhOtx1secyZnEJVpXdmG3igHpbm6PlSH2m8fBW3c1oIwIoQAlFliA/s1600/0PJOV4LI3128-1860-k3G-UaTNqIrGOLgzaed-640x320@LaStampa.it.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scandalo,
orrore, apriti cielo! La proposta del sindaco di Borgaro Torinese (del Pd),
appoggiata da un assessore della sua giunta (di Sel), ha suscitato – come
previsto - un vespaio di polemiche.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A seguito di
reiterati e continui atti di vandalismo ai danni dei mezzi della linea di
autobus 69 e di soprusi nei confronti dei suoi passeggeri compiuti da residenti
del “campo nomadi” ubicato lungo il percorso del suddetto mezzo pubblico, il
Comune della cittadina dell’hinterland torinese ha esposto al fornitore del
servizio una richiesta a dir poco “moderata”, eppure definita “scioccante”: <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/24/bus-separati-per-rom-residenti-idea-pd-sel-borgaro-torino/1169411/">creare due
linee “separate” dello stesso 69</a>; una per i rom, comprendente la
fermata all’ingresso del loro luogo di residenza, l’altra che non comprende la
predetta fermata e che perciò potrà essere utilizzata, con maggior sollievo, da
tutti gli altri abitanti della zona.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo “scandalo”
era assicurato anche nel solo pensarla una cosa del genere, tanto più che
proviene da due esponenti della “sinistra”, che in via di principio dovrebbero
essere “tolleranti”, “antirazzisti” eccetera.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La suprema
indignazione, tuttavia, proviene più che altro, per non dire esclusivamente,
dalla cosiddetta “informazione”, ma se s’interpellano i residenti di Borgaro
Torinese, che utilizzano quella linea di autobus e che sono sottoposti al
supplizio di dover condividere il tragitto con individui che non solo non
conoscono alcun rispetto per i beni pubblici ma infastidiscono e spesso
minacciano chi non è dei loro, si ottengono in maggioranza condivisione ed
approvazione verso quella che è, ripetiamo, la proposta d’istituire due linee “separate”
dello stesso autobus 69.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma
attenzione all’inghippo: si tratta per l’appunto di una proposta, non di un
provvedimento già preso ed operativo. Quindi, è tutto da vedersi cosa accadrà.
E c’è da scommettere che, dopo questa “fiammata”, con accuse strumentali di
“razzismo” e di “apartheid” per chi, in linea di principio (se non si è di
fronte a tentativi di parare, con un’operazione di cosmesi politica, gli
argomenti inattaccabili degli avversari politici), non farebbe altro che
tutelare l’incolumità e la sicurezza dei cittadini che si trova a governare,
tutto tornerà alla consueta “normalità” (si fa per dire!).<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Perciò, si stia
bene attenti, questa come altre volte, a scambiare le intenzioni e le anteprime
con i fatti, ché questo è lo sport nazionale della cosiddetta politica
italiana, il cui tempo verbale preferito è il condizionale, anche quando a
parlare sono presidenti del consiglio e ministri, i quali dovrebbero disporre
degli strumenti atti ad operare senza tanti giri di parole. Tant’è vero che
quando un provvedimento va assolutamente preso (per servire i veri potenti che
li han messi sulla poltrona), lo si fa alla faccia del “dibattito democratico”
: si considerino l’euro, le “riforme” del lavoro, le “missioni di pace”, le
tasse sulla casa eccetera.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo è
dunque il primo punto: occhio a non scambiare le chiacchiere e le “polemiche”
coi fatti, perché la democrazia è maestra in questo, avendo sostituito il fare
col dire. Andando per di più in contraddizione coi suoi stessi assunti teorici,
poiché i fatti che non si vedono mai sono per l’appunto quelli che andrebbero a
beneficio dei più.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ricordo opportunamente
che la democrazia, anche se sono perfettamente edotto del fatto che persino i
suoi teorici sono dei coscienti e convinti elitari, dovrebbe essere un sistema
che assicura il massimo beneficio per la massima parte delle persone.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">O il minimo
danno per queste ultime, se più di questo non si riesce proprio a fare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E allora,
anziché perdere tempo con le linee separate (ma pagherebbero il biglietto, gli
utenti del 69 “discriminato” oppure no?), le bagatelle tra “razzisti” e
“antirazzisti” e l’infinito trascinarsi di una situazione a dir poco indegna ed
intollerabile, gliela fornisco io una proposta per risolvere l’annosa questione
non solo delle linee di autobus frequentate dai cosiddetti “nomadi” (che
pullulano anche le altre, beninteso, a caccia di polli da spennare), ma della
presenza di queste specie di favelas che puntualmente sorgono al limitare di
zone densamente abitate da cittadini che hanno il sacrosanto diritto di vivere
in pace.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se per
l’appunto la democrazia deve come minimo assicurare che l’inevitabile “male”
colpisca il minor numero di persone, si prenda in considerazione – in mancanza
di altri provvedimenti sempre possibili purché se ne abbia il “coraggio” –
l’idea di destinare degli spazi per i predetti “campi” nelle aree a minor
densità abitativa delle città italiane.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le quali,
solitamente, sono quelle dei quartieri “residenziali”, della “buona borghesia”
e delle ville con videocitofono e sorveglianza “24 ore su 24”. Dove peraltro
abita quella genia particolare di persone che, con la puzza al naso, è la prima
a tuonare contro la “discriminazione” ed il “fascismo”, senza aver il minimo
sentore di cosa sia la vita della cosiddetta “gente normale”. Quella, insomma,
che tra le altre delizie della cosiddetta “accoglienza” ed “integrazione” deve sorbirsi
un viaggio in autobus che ha tutte le caratteristiche di un assalto alla
diligenza.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Adottando questo
semplice e nient’affatto discriminatorio provvedimento (i “nomadi” vivrebbero
in zone senz’altro più salubri poiché i riccastri, si sa, vivono, non solo
metaforicamente parlando, in alto), i professionisti del dito puntato contro
potrebbero saggiare direttamente quali vantaggi offre il vicinato di questi “ospiti”,
mentre questi ultimi avrebbero a disposizione, anziché degli appartamenti dove
tutt’al più possono rubacchiare qualche apparecchio elettronico e pochi
spiccioli, delle ville piene zeppe di ogni ben di Dio.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci pensino
bene i nostri aspiranti sindaci-sceriffo: eleverebbero in un batter d’occhio a
cifre plebiscitarie il loro consenso. Ma chi ha davvero il coraggio di essere
“democratico” fino in fondo?</span><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-64695022314463317662014-10-26T13:42:00.001+01:002014-10-26T13:42:57.107+01:00Ritratto del perfetto Renziano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHOLLbJsiSiOHfSuukCi7fqf2iKnwpTu4Kn3fBcGbMNez-Rp3kAYSmg1znKuR_NF9k2ZwZByjtl1LOnvhZHS73FUhki-oxvDFT5igs8Aky9I89opQs-tpCnv4anR5Jwb5A2x-CqZMXojE/s1600/Anna_Pavia_e_coccarda_a_Ernesto_Carbone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHOLLbJsiSiOHfSuukCi7fqf2iKnwpTu4Kn3fBcGbMNez-Rp3kAYSmg1znKuR_NF9k2ZwZByjtl1LOnvhZHS73FUhki-oxvDFT5igs8Aky9I89opQs-tpCnv4anR5Jwb5A2x-CqZMXojE/s1600/Anna_Pavia_e_coccarda_a_Ernesto_Carbone.jpg" /></a></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="line-height: 25.2000007629395px;">Chiariamo subito: Renzi non è Mussolini. Non ne ha il carisma, non ne ha il fascino. Non è nemmeno Craxi: gli manca l’autorità, la faccia tosta, la fermezza. Renzi è figlio dei suoi tempi, è figlio di Veltroni, di D’Alema, e prima ancora è figlio di Natta e Berlinguer, più che di Moro, del quale non possiede la cultura (per quanto fumosa e difficilmente verificabile) e la tendenza alla mediazione fino allo sfinimento. E’ figlio dei tempi, semplicemente. Come i suoi sponsor, in testa il famoso finanziere Serra, che personalmente ancora non ho capito che mestiere faccia, forse perché io ancora continuo a considerare </span><em style="background: transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-weight: inherit; line-height: 25.2000007629395px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">giocare coi soldi</em><span style="line-height: 25.2000007629395px;"> </span><span style="line-height: 25.2000007629395px;">una perversione e non un vero lavoro. La verità è che sappiamo tutti benissimo chi è Renzi e quello che sta facendo, e quelli che fingono di non saperlo se ne accorgeranno presto. Parlo dei suoi elettori e della stampa che lo sostiene, che Renzi tiene da conto come Stalin teneva da conto i russi: gente da mandare, come ondate di carne sacrificabilissima, a seppellire le truppe naziste sotto una valanga di sangue e intestini. Per questo non considero Renzi colpevole di nulla: si limita ad essere l’espressione dei tempi suoi, dell’invidia sociale che porta a voler distruggere i diritti altrui invece di rivendicarli per sé e per gli altri.</span></div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Renzi è solo il nostro Golem, che si limita a obbedire agli ordini che una società di schifosi gli mette in bocca.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Quelli che mi fanno davvero spavento sono i Renziani, i suoi fidi (se ne accorgerà, quanto sono fidi, alle prime difficoltà), che in molti, per pigrizia intellettuale, continuano a paragonare prima ai gerarchi, poi ai colonnelli di Fini e ai goderecci giovani craxiani come Signorile e De Michelis. Niente di più sbagliato. Se c’è invece un paragone che regge è quello con i Savianelli, le avanguardie armate di scomunica, i kmehr fucsia, del pensiero dell’incolpevole Saviano. Spesso giovani ma con un carico di paccari da levarsi da faccia tale da far pensare che abbiano vissuto almeno ottant’anni subendo le peggiori umiliazioni da parte dell’universo mondo. La sua caratteristica principale è infatti l’astio, come succedeva coi Savianelli: non mi avete mai invitato alle feste? C’era sempre qualche ragazza più carina di me? Mi prendevate a scamette perché andavo vestito comm a nu scemo? E io adesso ve la faccio pagare, adesso mi riprendo tutto con gli interessi. Come i ciccioni che dimagriscono e si sentono bellissimi anche quando continuano ad essere sovrappeso di quindici chili, sfoderano abiti improbabili, atteggiamenti da modelli che su di loro suonano ridicoli; manca loro lo sprezzo dell’estetica che faceva di quel panzone di De Michelis una figura quantomeno singolare, nel suo rifiuto puramente godereccio di aderire a un canone estetico che, semplicemente, l’avrebbe sempre visto sconfitto. Il Renziano, invece, aderisce incondizionatamente al mito fassista della Giovinezza, ma trasforma l’ardimento in una giacchetta stretta, le parole roboanti in insinuazioni da condominio. In sostanza, sostituisce l’ideale con il misero rancore verso chi, un istante prima, <em style="background: transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">non si era nemmeno reso conto</em> che il Renziano potesse avercela con lui. In questo, egli è il giovane dell’oratorio che, dall’alto della sua testolina forforosa, osserva i coetanei uscire con le ragazze e si fa l’idea che, per uscire anche lui con quelle ragazze lì, la via più breve non sia un bel mix di dentifricio e shampoo antiforfora, ma l’eliminazione dei coetanei cattivi. Al quale, però, il Renziano ambisce assomigliare più di ogni altra cosa. Mentre i craxiani erano unici e irripetibili, anche nella loro dissolutezza da basso impero, mentre i gerarchi erano arditi disprezzatori della cultura e del potere che avevano spodestato, il Renziano ambisce alla sostituzione rancorosa. Lo status quo non gli va bene, perché non è solo il potere che gli interessa. Egli è un debole perché cerca la conferma della sua forza nella sarcastica minimizzazione dell’avversario. Nella falsa forza delle sue affermazioni c’è tutta la sua debolezza intrinseca, la debolezza di chi non è capace neanche a vincere se l’avversario, il nemico non è solo sconfitto, ma umiliato. Lo sprezzo del Renziano verso la piazza non è quello di chi è uscito vincitore dalle elezioni, ma di chi sa di poterle perdere da un momento all’altro. E la disinvoltura con cui accoglie i traditori sul carro del vincitore rivela la voglia di piacere a tutti e a tutti i costi tipica dell’adolescente rifiutato per anni dalle comitive giuste.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Si riempiono la bocca del nuovo, ma vivono in un passato nel quale si sono sempre condiderati vecchi. Vogliono a tutti i costi la vittoria con la pericolosa amarezza di chi si è sempre sentito sconfitto, ingaggiando lotte a distanza con chi non aveva idea di competere con lui. Per questo, il Renziano è pericoloso: perché è portatore di un carico di livore sociale che va molto al di là del semplice desiderio del padronato di far il cazzo che gli pare. E pericoloso perché niente è più pericoloso di un adolescente che si compra le scapre di Michael Jordan convinto che, così facendo, gli assomiglierà.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ma guardatelo quando smette di guardarsi i piedi fasciati da gomma costosissima e, per caso, incontra uno specchio e si accorge di essere il pirla di sempre però con delle scarpe da ginnastica. Notate il barlume d’odio puro che gli brilla nel fondo degli occhi.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
E correte a nascondervi. Subito.</div>
<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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<div style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; box-sizing: border-box; color: #444444; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 25.2000007629395px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
fonte: http://www.amlo.it/?p=4527</div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-87753409841550861142014-10-13T19:01:00.000+02:002014-10-13T19:01:28.822+02:00Psycho Kinder, canzoni contro la modernità!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKwNKVP2EC8Re4WjAhyECb0-O_hPQGHxBQ4SPVZp9O1QetycW_sFbuv0fbClXogsNkPQKOroWU8MyU0BqgEOiDUjyE7Qe6HjmjxMbNvOFuRo2nMy7o-2pX3L3OWmI6Sz1MkwuD-kgP_m4/s1600/psycho2-300x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKwNKVP2EC8Re4WjAhyECb0-O_hPQGHxBQ4SPVZp9O1QetycW_sFbuv0fbClXogsNkPQKOroWU8MyU0BqgEOiDUjyE7Qe6HjmjxMbNvOFuRo2nMy7o-2pX3L3OWmI6Sz1MkwuD-kgP_m4/s1600/psycho2-300x300.jpg" /></a></div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/mzLrTjCOzvQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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UN VUOTO INSOSTENIBILE<br />
<a href="https://www.blogger.com/goog_592113513"><br /></a>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=ojStTTs_MqU">https://www.youtube.com/watch?v=ojStTTs_MqU</a><br />
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<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Odio e amore</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Ce li stanno negando</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">stiamo annegando</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Appesi a normative</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">a reati d'opinione</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">bugie morali, inganni</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">cauti servilismi</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Tutto è così vano</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">intorno a me</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">tutto sa di un vuoto</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">insostenibile</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Famiglie decomposte</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">che si ritrovano a natale</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Frustrazioni quotidiane</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">da lavoro dipendente</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">Competizioni disperate</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">per esser poco più di niente</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">E non rimane che la nausea</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">a sfogliare giorni qualunque</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px;">di una vita senza direzione</span>Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-81710379223414104472014-10-10T16:29:00.001+02:002014-10-10T17:17:01.105+02:00DIEGO FUSARO e ANTONELLO CRESTI: (VIDEO) In difesa dell'articolo 18 ed altro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR4XpOqw2qewrRDYjPdqls2rAbp9PhpzNssnbY8sSo-APNvMDimvH98mPnH9A6nmYic_t6wIDvf3fUqmJHZbM_qhNBV9S54uYaANEvmTrnbnsR0Tjc3W6kL07DuMQO64Ivnb-oV_BLMk8/s1600/io+e+fusaro+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR4XpOqw2qewrRDYjPdqls2rAbp9PhpzNssnbY8sSo-APNvMDimvH98mPnH9A6nmYic_t6wIDvf3fUqmJHZbM_qhNBV9S54uYaANEvmTrnbnsR0Tjc3W6kL07DuMQO64Ivnb-oV_BLMk8/s1600/io+e+fusaro+2.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
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<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/kiD5vz1v_mI/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/kiD5vz1v_mI&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="https://youtube.googleapis.com/v/kiD5vz1v_mI&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Antonello Cresti e Diego Fusaro - Sull'articolo 18</span><br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kX4aFc8gK8g?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Antonello Cresti e Diego Fusaro - Sul comunitarismo</span><br />
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=EYKF9c4ifrw&list=UULfQVw8Opp0ZcOHbcbY_4CQ">https://www.youtube.com/watch?v=EYKF9c4ifrw&list=UULfQVw8Opp0ZcOHbcbY_4CQ</a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Antonello Cresti e Diego Fusaro - <span style="color: #222222; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;">La filosofia contro l'imbarbarimento linguistico e politico</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #222222; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;"><br /></span></span>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/r8W7fnpwGlg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #222222; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;">Antonello Cresti e Diego Fusaro - </span></span><span style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;">I dominati e la morte della sinistra</span><br />
<span style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;"><br /></span>
<span style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 0.9em; letter-spacing: -0.03em;">riprese: Giada Caparrotta</span>Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-31721647335125978532014-10-02T12:56:00.000+02:002014-10-02T12:56:14.766+02:00ANDREA A. IANNIELLO: Le ragioni dell'impasse culturale del nostro tempo<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh53agYGVf_7TteC-G9DLNN6kqp9FO0bDOgexJycTK47acWeDJ6viuDFDYElz5lHQksNr-5Ql5Fxy9t6A9qzQVyPCsKL6A7uMZeEjMduTahrT6E_0DyabbVJeiaABkMnmWTboTbtn32peM/s1600/impasse.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh53agYGVf_7TteC-G9DLNN6kqp9FO0bDOgexJycTK47acWeDJ6viuDFDYElz5lHQksNr-5Ql5Fxy9t6A9qzQVyPCsKL6A7uMZeEjMduTahrT6E_0DyabbVJeiaABkMnmWTboTbtn32peM/s1600/impasse.jpg" height="625" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Oggi
è comune notare l’ <i>impasse</i> <i>culturale</i> in cui si versa (e si
“sversa”...), l’ <i>inefficacia profonda</i> di opposizioni di mere parole,
dove si “abbaia alla Luna”, senza poi avere delle “ricette” diverse da quella
dominanti, che poi sarebbe lo scopo vero. Infatti, tu, ad una serie <i>epocale</i>
di fallimenti, non ti puoi opporre con la “protesta”, ma <b>devi</b> fornire
modelli alternativi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Cosa
che oggi è impossibile: non se ne vedono, al massimo son permutazioni o fasi
meno “avanzate” nella direzione della <i>dis</i>-soluzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Allora
– giunti ad un tal punto terribile d’ <i>impasse</i> mondiale (dico mondiale,
quindi <b>non</b> solo gli Usa ma <i>il mondo intero</i>, Usa compresi, <b>ovviamente</b>:
ma, per favore, qualcuno informi qualcun altro che gli Anni Settanta <b><i>son
passati</i></b>) – a questo punto giunti, facciamo un po’ “il punto” della
situazione e cerchiamo d’individuare il “meccanismo mentale” del controllo.
Solo di qui si può concretamente partire, con un <i>minimo</i> d’efficacia iniziale.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Oggi
ci sta una cosa, un dissenso, vero o apparente che sia, e si prende posizione
in base a questa cosa qui che appare: è sbagliato. Prima cosa, io ti cambio il
paesaggio dell’opposizione, te lo **<b>contro-interpreto</b>**, e poi – <i>poi</i>
- prendo posizione in base a ciò che **<b>io</b>** reputo il paesaggio della
lotta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">NON
MI FACCIO MANIPOLARE IN BASE AD UN’OPPOSIZONE CHE E’ COSTRUITA ARTATAMENTE. Il
che mi libera nelle scelte, perché sarò disponibile a prender partito – ma <i>tatticamente</i>
e <b>non</b> <b>mai</b> strategicamente – in base a ciò che reputerò
importante, non perché io venga manipolato di qua e di là. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Strategia
è la <i>visione di lungo periodo</i>, che oggi manca<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></a>.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
tattica è prender posizione in base alle convenienze del momento, una tattica
può contraddire la strategia i un determinato ambito e momento. Ma non può
avvenire l’inverso, per la semplicissima ragione che appartengono a due ambiti
e piani diversi, e gerarchicamente strutturati, dove la strategia è più
importante della tattica. Solo apparentemente in modo paradossale, questo fatto
libera la tattica e la rende duttile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Viviamo
un momento di grande <i>superficialità</i>. Ma perché mai il risorto
nazionalismo orientale sarebbe un’alternativa all’America, l’America cosiddetta
“potentissima”: ma se da dieci anni non ne hanno imbroccata una! E alla fine
son tornati alla “guerra al terrorismo”. Ma perché? Perché <i>non se n’è mai
usciti fuori</i>, salvo “virtualmente”, quel “virtualismo” così poco virtuoso
che impesta la “nostra” tanto stupida epoca. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno
dei pochi, pochissimi, a capire che il meccanismo di controllo era quello
dell’opposizione, la mentalità hegeliana della contraddizione, seguita da una
“sintesi”, falsa però, perché <i>manipolata</i>, fu Anthony C. Sutton<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftn2" name="_ftnref2" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[2]</span></span><!--[endif]--></span></a>.
Particolarmente importante è l’Introduzione (dell’edizione del 2002) ad <i>America’s Secret Establishment: An
Introduction to the Order of Skull & Bones</i> (1983, 1986, 2002)<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftn3" name="_ftnref3" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[3]</span></span><!--[endif]--></span></a>,
dove parla del meccanismo della falsa opposizione: “falsa” <b>non perché non
sia una vera opposizione e non generi lotte <i>vere</i></b>, ma perché <b>non</b>
tocca il punto <i>nevralgico</i>, cosicché sia sempre possibile di fornire una
“falsa” <i>sintesi</i>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per
tirare le somme: “<i>L’Arte della Guerra è l’inganno</i>” (Sun Tzu). Quindi una
serie di poche frasi da stamparsi sul muro: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1.
Non credere ad un’opposizione che si vede: non è mai lì il punto;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">2.
Strillare non risolve, piuttosto analizza con calma; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">3.
Ragiona con la tua testa, riscopri la tua libertà di pensare secondo linee
diverse da quelle che ingolfano le maggioranze: le maggioranze sono manipolate
ma credersi “alternativo” non garantisce proprio nulla, se prendi posizione in
base a ciò che <i>appare</i>;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">4.
Se devi prender posizione, fallo, ma tatticamente, e <b>sempre</b>
temporaneamente;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">5.
<b>La</b> strategia supera <i>le</i> tattiche; <i>la visione globale supera i
fatti singoli</i>, il pesce grande si mangia il pesce piccolo, la Grande Onda<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftn4" name="_ftnref4" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[4]</span></span><!--[endif]--></span></a>
ingloba le piccole ondine: <i>non dimenticarlo mai</i>; se l’avrai dimenticato
lo farai a tuo rischio e pericolo, abbaiare alla Luna servirà solo a scocciare
gli altri, ma non risolverà nulla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La
guerra sta nel cuore degli uomini, ed è lì – solo lì - che si vice o, com’è
accaduto agli “alternativi”, si perde.
Mezzi sono importanti, ma solo se c’è strategia. Mezzi a iosa ma senza
strategia è l’Occidente acefalo che, come un cefalo, impesta il mondo. “<i>Ancor
prima che insanguini la mia spada, il nemico si è arreso</i>” (parafrasi di
Volkoff di Sun Tzu [Sunzi in una differente traslitterazione degli stessi
suoni]). E questi si son già arresi, nel momento in cui hanno accettato il
paesaggio dell’opposizione che loro veniva offerto. Si sa, Pandora è la
peggiore, le fiabe son piene di regali avvelenati. “Stai attento a ciò che
desideri”, dice il noto adagio, “perché potresti ottenerlo”; chiaramente <b>non</b>
nella forma che ti attendevi... <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bisogna
smetterla di essere superficiali e seguire i <b>5</b> punti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">“<i>Nell’arte della guerra, la suprema raffinatezza è
combattere i piani del nemico</i>”
(Volkoff/ Sunzi). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">“<i>Coloro che sono esperti nell’arte della guerra
sottomettono l’esercito nemico senza combattere</i>” (idem). “<i>Prendono le città
senza dare loro l’assalto e rovesciano uno Stato senza operazioni prolungate</i>”
(id.). Si applichi questo alle “strategie” americane: guerre lunghissime<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftn5" name="_ftnref5" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt;">[5]</span></span><!--[endif]--></span></a>,
spesso perdenti o perse, poi mi si dica della “grande potenza”: si son ridotti
a questo, e <b>devono</b> farlo ormai, non vi è più scelta, ma l’errore sta a
monte. Dell’Europa non parlo: non c’è nulla da dire. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div>
<!--[if !supportFootnotes]--><br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-family: Mangal;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-size: 10pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Courier New"; font-size: 10.5pt;"> E per favore, non uscitevene con “si voterà su Internet nel 2030”
perché questo non è altro se non il “<i>tecnottimismo</i>” che è una delle <b>principali</b>
cause dell’ <i>impasse</i> attuale. E cioè quella direzione in cui siamo e che
ha dissolto le società, ma non tutte allo stesso modo, oh no! l’Occidente
indecente ben più di altre! Ed ecco la radice – vera – dei problemi di oggi,
altro che continuare sul “tecnottimismo”, che ci porterà alla marginalità più
assoluta e completa perché i nazionalismi orientali si son appropriati dei
mezzi tecnici inaugurati dallo “sviluppo” occidentale nel XIX secolo e nel XX.
Su questa via: “Game over”, come dicono i videogame sempre più vicini al
“reale”, cosicché il “reale” divenga “virtuale” e cioè irreale. Ogni ulteriore
spinta tecnica e sviluppo tecnologico ci portano nella direzione in cui già da
tempo siamo, quella dell’inevitabile
decadenza e dissoluzione sociale europee. </span></div>
</div>
<div id="ftn2">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftnref2" name="_ftn2" title=""><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-family: Mangal;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-size: 10pt;">[2]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Courier New"; font-size: 10.5pt;"> http://en.wikipedia.org/wiki/Antony_C._Sutton. </span></div>
</div>
<div id="ftn3">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftnref3" name="_ftn3" title=""><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-family: Mangal;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-size: 10pt;">[3]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Courier New"; font-size: 10.5pt;"> https://archive.org/details/AmericasSecretEstablishmentOrderOfSkullbones,
disponibile anche in altri formati, fra cui il pdf. Il riferimento è, in questa
edizione in formato pdf, leggibile alle pp. 14-16 dell’ <i>Introduzione </i>del
<b>2002</b>. </span></div>
</div>
<div id="ftn4">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftnref4" name="_ftn4" title=""><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-family: Mangal;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-size: 10pt;">[4]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Courier New"; font-size: 10.5pt;"> http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Great_Wave_off_Kanagawa2.jpg/1280px-Great_Wave_off_Kanagawa2.jpg.
</span></div>
</div>
<div id="ftn5">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/ANTONE~1/AppData/Local/Temp/Perch%C3%A9%20si%20%C3%A8%20in%20questa%20negativa%20situazione.%20Il%20meccanismo%20mentale..doc#_ftnref5" name="_ftn5" title=""><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-family: Mangal;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="FootnoteCharacters"><span style="font-size: 10pt;">[5]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "Courier New"; font-size: 10.5pt;"> “Ma di che rapidità stiamo parlando? Per quanto riguarda i
combattimenti individuali, bisognerebbe pensare in termini di secondi. Per
quanto riguarda le guerre tra nazioni, i termini di giorni. Se un combattimento
dura più di un minuto tra singoli individui, o più di una settimana tra due
nazioni, significa che è condotto in maniera sbagliata” (F. Lovret, <i>L’Arte
della strategia</i>, Edizioni Mediterranee, Roma 2009, p. 85). A questo punto,
ognuno potrà trarne le giuste <b>inevitabili</b> deduzioni a fronte di notizie
ormai anche di cronaca politica mondiale... </span></div>
</div>
</div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-70095711177064839042014-10-02T00:30:00.001+02:002014-10-02T00:30:20.964+02:00crac: Antonello Cresti :: Solchi sperimentali<a href="http://edizionicrac.blogspot.com/2014/10/ordina-qui-il-nuovo-libro-di-antonello.html?spref=bl">crac: Antonello Cresti :: Solchi sperimentali</a>: Ordina qui il nuovo libro di Antonello Cresti Solchi sperimentali. Una guida alle musiche altre. Solo per chi ordina da qui fino al 1...Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-67013868771035999052014-10-01T15:09:00.000+02:002014-10-01T17:54:06.564+02:00HELENA NORBERG-HODGE: L'unica crescita auspicabile è quella della felicità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpX4v3fZaqq4TgBBJhZ9bfl5wvX3iZnE20UaTa0fH_wwkXymFxy_NZrPymYk823AlIAqggcQgirNfuGn0LolLHjHJ62n4rXX1irHc96A6qow107gINmxM5kirKf4LcNCO1A4VaOgrjugw/s1600/hodgerufi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpX4v3fZaqq4TgBBJhZ9bfl5wvX3iZnE20UaTa0fH_wwkXymFxy_NZrPymYk823AlIAqggcQgirNfuGn0LolLHjHJ62n4rXX1irHc96A6qow107gINmxM5kirKf4LcNCO1A4VaOgrjugw/s1600/hodgerufi.jpg" height="316" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/j9_OA85Trr0/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/j9_OA85Trr0&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="https://youtube.googleapis.com/v/j9_OA85Trr0&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<br />
<br />
ANTONELLO CRESTI - videointervista esclusiva con la attivista ecologista HELENA NORBERG-HODGE<br />
<br />
INGLESE con SOTTOTITOLI ITALIANI<br />
<br />
Riprese, foto e montaggio: ANDREA RUFFI<br />
<br />
Grazie a: GLORIA GERMANI<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-65458489440526836582014-09-26T12:12:00.001+02:002014-09-26T12:31:27.322+02:00ENRICO GALOPPINI: Siamo alla frutta, eppure... la frutta fa bene!<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjryhTQpEwtEjfOrpaxXCj4-J0fpR3MB4ama3Kr2nk6WnliQoel_b3JXgjUd1joAu6iVbgcOyHRztNNw6WM7AwOFzZu5wARQuxPUf6QTueBRxepxc7i4rhEUd3kFXNuCB3LHyeWSKbH9r4/s1600/6a00d83451654569e200e54f74a9a88834-500wi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjryhTQpEwtEjfOrpaxXCj4-J0fpR3MB4ama3Kr2nk6WnliQoel_b3JXgjUd1joAu6iVbgcOyHRztNNw6WM7AwOFzZu5wARQuxPUf6QTueBRxepxc7i4rhEUd3kFXNuCB3LHyeWSKbH9r4/s1600/6a00d83451654569e200e54f74a9a88834-500wi.jpg" height="640" width="620" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un fatto di
scarsa rilevanza ma significativo dell’attuale clima da “crisi” è accaduto a
Piacenza, dove, stando a quanto riportato da <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/24/scuole-a-piacenza-il-sindaco-toglie-la-merenda-cosi-risparmiamo-40mila-euro/1130522/">alcuni
giornali</a>, il sindaco (del Pd) e l’assessore all’Istruzione, hanno
deciso di sostituire, nelle locali scuole d’infanzia, le due merende di metà
mattina e metà pomeriggio con della frutta. Ciò consente un risparmio di 40mila
euro annui - affermano dal municipio - in nome della “revisione di spesa” (la “<i>Spending
Review</i>”, ndr) che tutti, dallo Stato ai condomini, si affannano a
rincorrere operando i “tagli” necessari per restare dentro i famosi ed
assillanti parametri e limiti di spesa.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Qui non
vogliamo entrare nel merito della politica piacentina perché non la conosciamo
(tutti i partiti si faranno scudo dei bambini per inscenare la solita
pretestuosa ed inconcludente polemica), ma una questione va sollevata perché è
d’interesse generale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se la frutta
va a sostituire le famigerate merendine, o comunque alimenti ricchi di
carboidrati, grassi idrogenati e zuccheri, ciò non può che essere considerato
positivamente.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I nostri
bambini, intortati dalla pubblicità e mal educati dai genitori, s’ingozzano
com’è noto di schifezze che in diversi casi provocano in essi un’obesità
davvero ingiustificabile. La frutta – e specialmente quella consumata fuori dai
pasti – fa bene, anzi benissimo. Punto e basta.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Senza
arrivare agli estremismi dei “fruttariani”, tutti quanti dovremmo consumare
diverse porzioni di frutta al giorno, possibilmente di stagione e biologica,
per stare in salute.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo sanno
benissimo dove sono “più indietro” di noi. In un Paese del Medio Oriente,
ospite d’un convegno, m’è capitato di trovare, ad ogni intervallo e con mia
grande sorpresa, delle montagne di frutta d’ogni genere. Persino all’aeroporto
i convenuti erano stati deliziati da un buffet a base di frutta.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi si può
discutere di tutto il resto. Che il provvedimento non venga preso a scopi
salutistici; che si potrebbe “tagliare” altrove; che altri disservizi del
sistema scolastico non vengono affrontati eccetera.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma la si
smetta di trovare sempre un motivo per far polemica, anche quando – quasi
sicuramente per scopi che esulano da una consapevolezza di come si dovrebbe
vivere sanamente – il risultato di un provvedimento in “tempo di crisi” va,
provvidenzialmente, nella direzione giusta.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi, a costo
di diventare ossessivo, è opportuno ribadire che se “non ci sono i soldi”, di
questo dobbiamo ringraziare chi ci ha progressivamente rinchiuso nella “gabbia”
del cosiddetto debito, di cui l’euro – come abbiamo avuto modo di dire <a href="http://www.eurasia-rivista.org/claudio-moffa-rompere-la-gabbia-sovranita-monetaria-e-rinegoziazione-del-debito-contro-la-crisi-arianna-editrice-bologna-2014/21825/">recensendo
l’ultimo libro di Claudio Moffa</a> – è lo strumento principale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">Ma non ci
s’illuda che, mentre i politici “nazionali” fanno notoriamente orecchie da
mercante (o non capiscono un tubo), quelli locali prendano atto del problema
dei problemi. Continueranno a bisticciare per la “merendina”, ché quello è il
loro orizzonte mentale oltre il quale altro non concepiscono.</span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Che dire,
siamo alla frutta, senz’altro, ma almeno i bambini delle scuole dell’infanzia
di Piacenza, anche grazie alla “crisi”, mangeranno più sano.</span><o:p></o:p></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-11024292756736756642014-09-24T16:40:00.001+02:002014-09-24T16:40:07.191+02:00ROBERTO FRANCO: La verità dell'ultimo neofascista<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWQO1fFVPvHfjSiajpg_hAAO3Qlg1_kQ8RRxUREXiPLeMgDE9RY9pA8Qn9d2LWJNSqmHqiVaTb01IjWduVhUGtCsbXeNJZC2uODtErqXr2p-ylZD_xUBsSR19m6weOrhfnYl-CIYAGirE/s1600/vinciguerra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWQO1fFVPvHfjSiajpg_hAAO3Qlg1_kQ8RRxUREXiPLeMgDE9RY9pA8Qn9d2LWJNSqmHqiVaTb01IjWduVhUGtCsbXeNJZC2uODtErqXr2p-ylZD_xUBsSR19m6weOrhfnYl-CIYAGirE/s1600/vinciguerra.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Figura estremamente atipica e controversa, quella del
terrorista nero Vincenzo Vinciguerra. Catanese di nascita, muove i primi passi
politici negli anni ‘60 nell’ambito del MSI e quindi di Ordine nuovo udinese,
di cui diviene uomo di punta.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si rende colpevole di una strage quando, il 31 maggio 1972,
alcuni carabinieri, avvertiti dal suo camerata Carlo Cicuttini cercano di
aprire una 500 abbandonata con fori di proiettili, in località Peteano di
Sagrado (Gorizia): tre di loro moriranno
nell’esplosione di quest’ultima, mentre un quarto rimarrà gravemente ferito.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ancora nell’ottobre dello stesso anno, a scopo di
autofinanziamento, pianifica il dirottamento di un Fokker 27 nel quale troverà
la morte il sodale Ivano Boccaccio. <span style="color: #dd4814;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fugge dall’Italia nel 1974 per scampare
l’arresto in relazione a quest’ultimo episodio. Ritiene tuttavia - e lo dichiarerà nel libro “La strategia del
depistaggio” (Il Fenicottero, 1993) – che militari dell'Arma e servizi
sapessero del coinvolgimento suo e di Cicuttini nell'attentato di Peteano. Sono
troppi gli elementi a portare in quella direzione, è la sua convinzione.
Intorno alla strage di carabinieri è fiorita una serie incredibile di
depistaggi (non va dimenticato che le vittime erano militari e colleghi di
molti fra quanti indagavano), culminati nell'attribuzione fittizia di
responsabilità ad alcuni malavitosi locali, incastrati sulla base di
testimonianze ben ricompensate e di indizi inesistenti.<span style="color: #dd4814;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La prima tappa della fuga di Vinciguerra è in Spagna, sotto
la protezione del regime franchista. Lì, a suo dire, comprende sino in fondo le
compromissioni di Ordine nuovo con il potere “democratico e atlantico” e decide di uscirne, legandosi ad Avanguardia
nazionale e al suo capo Stefano Delle Chiaie, conosciuto nella penisola
iberica.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Stando alla sua autobiografia, “Ergastolo per la libertà”
(Arnaud, 1989), anche i rapporti con i camerati di Avanguardia nazionale non
sono idilliaci, e ciò specialmente durante la latitanza argentina. Infatti dopo un soggiorno in Cile, Vinciguerra si era rifugiato
a Buenos Aires. Si tratta di permanenze molto sospette per uno che afferma di
avere compiuto una scelta attivamente anti-atlantista, soprattutto perché
resta inserito con funzioni operative
nel network di Avanguardia nazionale e, dunque, rimane al servizio quantomeno
dei regimi di Franco in Spagna e di Pinochet in Cile. Vinciguerra non ha mai
spiegato interamente cosa fosse successo nei lunghi anni della latitanza: nel
libro succitato sembra talora arrampicarsi un po’ sugli specchi, forse
anche per la necessità di coprire persone ancora in vita.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Rientrato in Italia nel ’79, nell’84 decide di dare notizia
alla magistratura (e non di “confessare”, precisa) del ruolo da lui ricoperto
nella strage di Peteano. Lo fa, a suo
dire, non per “pentimento”, ma per chiarire la collusione di Ordine nuovo e del
resto del neofascismo, parlamentare e non, con le istituzioni. Quelle stesse
istituzioni, democratiche e atlantiste che i neofascisti asserivano invece di
voler combattere. L’attentato di Peteano, secondo Vinciguerra, è stato l’unico
nella triste storia delle stragi ad essere compiuto “contro” lo Stato e i suoi
rappresentanti, proprio poiché rivolto a carabinieri in servizio e non a
civili. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Da detenuto intraprende a quel punto una battaglia per un
ergastolo che preveda la sua piena e autonoma responsabilità (non coinvolge il
telefonista Cicuttini, riconosciuto in una telefonata registrata dalla polizia,
finché la condanna di quest’ultimo non passa in giudicato), e la sua
indipendenza dalle vergognose omissioni
e dai depistaggi da parte dello Stato - carabinieri e polizia - attuati a sua
insaputa e, comunque, contro la sua volontà. Condannato all'ergastolo in<span style="color: #dd4814;"> </span>primo grado,
rinuncia all’appello: dichiara di voler dimostrare così di non avere ammesso le
proprie responsabilità per ottenere benefici di sorta. Viene comunque
trascinato in appello, dove i giudici riconfermano la condanna alla massima
pena. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Da questo momento comincia una collaborazione con la
magistratura: vuole far uscire allo scoperto quella che lui considera la verità,
cioè la completa sottomissione del neofascismo extraparlamentare e non, alle
logiche dell’atlantismo e dei suoi rappresentanti in Italia.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Darà un importante contributo allo sforzo di comprensione
del giudice istruttore Guido Salvini, che grazie anche a lui può riaprire, a
metà anni Novanta, i processi sulle stragi attribuite a Ordine nuovo, a partire
da quella di Piazza Fontana. Anche se un solo imputato (Carlo Digilio) verrà
condannato in via definitiva, la sentenza-ordinanza del ‘95 del magistrato
milanese rimarrà uno spartiacque di estrema importanza nell’ambito della
storicizzazione della destra eversiva. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma Vinciguerra rifiuterà sempre il ruolo di “collaboratore”: non ritiene ad esempio di
parlare di quei camerati che egli considera aver agito in buona fede, indicando
solamente i “traditori” di un fascismo che per lui doveva essere anti-atlantico
e anti-sistema. E non altro.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma questa strategia finisce per forza di cose per diventare
troppo ambigua. Per questo, nel 1993, il neofascista interrompe per la seconda
volta il “dialogo” con la magistratura. Questa volta per sempre.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non rinuncia tuttavia a portare avanti la sua battaglia di
“soldato politico” con la memorialistica. La sua ultima uscita si intitola
“Stato d’emergenza” (2013, edito in proprio), e raccoglie una serie di scritti
– dal 1999 al 2013 - sulla strage di piazza Fontana con l’intento di far luce
sulla carneficina avvenuta a Milano il 12 dicembre 1969. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Queste episodio si colloca, secondo Vinciguerra, in uno
scenario di continuità con le stragi successive: quella alla Questura di Milano
(1973), dell’Italicus (1974), di piazza Loggia (1974) e finanche la strage di
Bologna (1980), oltre a un gran numero di attentati falliti per cui individua
vari centri operativi: Roma, Milano, Mestre-Venezia, Trieste, cui si aggiungerà
in seguito la Toscana. Per lui tali attentati sono parte di un unico disegno
criminoso: fa notare che gli imputati in tutti i processi scaturiti dalle
indagini di Salvini sono più o meno gli stessi, e sostiene che il non
raggruppare tutti i procedimenti in uno solo abbia costituito un grave handicap
per l’accertamento della verità. Vedremo più in là i punti salienti di questa
tesi</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Innanzitutto Vinciguerra ravvisa un coordinamento fra le
azioni di MSI, Ordine nuovo, Avanguardia nazionale e Fronte nazionale di Junio
Valerio Borghese.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Avanguardia nazionale di scioglie nel ’65 ma solo
formalmente, e i suoi aderenti finiscono in parte negli altri gruppi eversivi.
Il loro scopo è soprattutto fare manovalanza “coperta” per azioni di guerra non
ortodossa, come l’operazione di affissione di manifesti “cinesi” (in realtà
filo-sovietici a dispetto del nome) nel febbraio ’66, promossa dal direttore
del “Borghese” Mario Tedeschi per conto dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero
degli Interni. Obiettivo di questa operazione è creare divisione nella
sinistra. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Avanguardia nazionale non mancherà di ricattare in seguito
Tedeschi (e, tramite lui, Umberto Federico D’Amato, capo dell’Ufficio Affari
Riservati) su questa questione. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ordine nuovo invece rientra nel MSI alla vigilia della
strage di Piazza Fontana, per procurarsi un “ombrello” parlamentare in vista
del piano eversivo. Il Movimento politico ordine nuovo di Clemente Graziani si
scinderà dalla casa madre solo formalmente, mentre nel dicembre 1968 si
costituisce ufficialmente il Fronte nazionale di Borghese, il cui fallito golpe
della fine del ‘70 è ritenuto da Vinciguerra un mero
tentativo di replica di quello programmato per il fatale dicembre del ’69. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La famosa velina del Sid che a ridosso della strage del 12
dicembre indica in Mario Merlino, Stefano Delle Chiaie e Yves Guérin Sérac i
responsabili degli attentati di Roma, non è frutto di una trappola del servizio
militare - da cui Ordine nuovo dipende -
contro Avanguardia nazionale (facente capo al Servizio civile), ma
rappresenta una forma di “avvertimento” e di “ricatto”. Per il fascista catanese,
nonostante la rivalità tra i due gruppi extraparlamentari (che culminano
persino, a suo avviso, nell’uccisione di Carmine Palladino figura di prestigio di Avanguardia
nazionale, da parte dell’ordinovista Pierluigi Concutelli nel carcere di Novara, nel 1982), le relative
azioni sono state sempre parte di un
unico disegno. Resterebbe da spiegare come mai per alcuni anni dopo
l’assunzione di responsabilità su Peteano, Vinciguerra si consideri ancora
legato ad Avanguardia nazionale e lanci le sue accuse praticamente solo verso
Ordine nuovo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Secondo lui il modello dell’atto terroristico da attribuire
ad anarchici o comunisti (con successive e violente manifestazioni in piazza
del MSI e la proclamazione dello stato di pericolo pubblico da parte del
Presidente della Repubblica) sarebbero gli obiettivi di tutte le stragi.
Obiettivi peraltro simili in parte alle vicende di sangue che ebbero luogo
durante il governo Tambroni del 1960, appoggiato dal MSI.<span style="color: #dd4814;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La visita in Italia del Presidente
americano Nixon il 27 febbraio del 1968 è costellata di violente manifestazioni
in piazza e attentati, mentre il Secolo d’Italia dedica un’intera pagina del
giornale ad avvertire il Presidente repubblicano che “l’Italia si prepara a
tradire gli impegni atlantici sottoscritti con gli Stati Uniti e portare i
comunisti al potere”. E’ probabile che, a detta dell’autore, anche a causa di
questi eventi, Nixon dia a Saragat un assenso di massima al Regime change – non
si sa quanto “soft”, che si va preparando nel Paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Saragat, infatti, a ridosso della
strage del 12 dicembre 1969, tenterà di proclamare lo stato di “pericolo
pubblico”, con sospensione delle garanzie costituzionali; ma sarà bloccato dal
veto dell’allora Presidente del Consiglio Mariano Rumor (insieme al Ministro
degli Interni Restivo), che compie anche la mossa decisiva (forse suggerita
indirettamente dai servizi segreti britannici) di vietare le manifestazioni in
piazza su tutto il territorio nazionale, vanificando così totalmente la
strategia del “Partito del golpe”.<span style="color: #dd4814;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è proprio questa per Vinciguerra la ragione
principale per cui Mariano Rumor sarà
oggetto di un attentato a Milano il 17 marzo 1973, durante la cerimonia di
scoprimento di un busto del commissario Calabresi. L’attentatore, il sedicente
anarchico Gianfranco Bertoli, lancia una bomba a mano ma manca il bersaglio,
provocando però una cinquantina tra morti e feriti.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nonostante le rivendicazioni offerte – l' attentato sarebbe stato di stampo
anarchico, rivolto contro la memoria di Calabresi per vendicare Pinelli - Bertoli ha sicuramente lavorato per il SIFAR,
è stato membro del movimento golpista Pace e libertà di Edgardo Sogno, ed era
in contatto con militanti francesi di Jeune Révolution, oltre che con gli
ordinovisti veneti.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questa strana “doppia” natura di Bertoli può ricollegarsi a
quanto suggerito da Vinciguerra in un'altra parte del libro: ovvero l'esistenza
di una minoranza di anarchici che non solo per questioni filosofiche, ma
politiche (le persecuzioni da parte dei comunisti),in quegli anni potrebbero
essersi schierata con l’estrema destra. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In questo elenco egli non pone però Valpreda: secondo il
neofascista siciliano, questi non sarebbe mai stato un anarchico, ma uno
sbandato perfettamente a conoscenza della militanza di Merlino in Avanguardia
nazionale. “Si dimentica” dice l’autore in proposito “ che il presunto
“fascista” e il presunto “anarchico” (Merlino e Valpreda, NdR), nei loro
interrogatori hanno mantenuto all’unisono una comune linea di accusa contro gli
anarchici. Insieme accusano Ivo della Savia di detenzione di esplosivi, e
Pietro Valpreda offre alla polizia addirittura la soluzione del caso: il 9
gennaio 1970, difatti, indica in tale “Gino”, facilmente individuabile, il suo
sosia cha avrebbe portato la bomba all’interno della Banca dell’Agricoltura
di Milano.” Si tratta di Tommaso Gino
Liverani, anarchico anche lui. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono quindi forti (anche pur sempre passibili di critica) le
argomentazioni che Vinciguerra porta a sostegno di uno stretto legame tra la
strage alla Banca dell'Agricoltura a Milano e la strage alla Questura della
stessa città. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Meno convincenti, invece, sono le sue tesi circa un
parallelismo tra la strage di Piazza Fontana
e la manifestazione missina del
14 dicembre - poi vietata da Rumor – con i fatti del ‘73 che egli ritiene
corrispondenti: la mancata strage del 7 aprile sul direttissimo Torino-Roma (un
evento in cui Nico Azzi, legato all'organizzazione milanese Fenice di Giancarlo
Rognoni, si fa esplodere una bomba in mano nel tentativo di innescarla, dopo aver
fatto bella mostra del giornale “Lotta continua”), e ai successivi incidenti
alla manifestazione missina del 12: i lanci di bombe SRCM da parte di
neofascisti di San Babila al seguito dei quali perde la vita l'agente di
polizia Antonio Marino. Bombe che risulteranno poi fornite dallo stesso Azzi</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La tesi dell’appartenenza dei due delitti a un unico piano è
stata fatta propria anche da studiosi di vaglia come Franco Ferraresi; ma pure
ammettendo l’esistenza di un complotto originario, i missini avrebbero
proseguito nel proprio piano anche dopo avere ottenuto, con Azzi, il risultato opposto
a quello auspicato, cioè la dimostrazione definitiva
dinnanzi al popolo italiano che i fascisti (o alcuni di essi perlomeno),
mettevano le bombe? Sarebbero stati tanto autolesionisti, i missini, da mandare
i sanbabilini a tirare bombe proprio in un frangente del genere (per
denunciarli poco dopo)? E, infatti, a ridosso di quei tragici fatti il MSI
rischia lo scioglimento.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sarebbe ancora molto da dire sul libro di Vinciguerra,
soprattutto sugli acuti spunti di indagine che egli riesce ancora a offrire su
Piazza Fontana. Ho scelto gli episodi sopra commentati per rilevare da un lato
la logica e la sapienza dell’autore nel porre determinati temi, dall’altro la
sua tendenza al ragionamento induttivo, per cui, trovato un dato schema, tende
a replicarlo <i>ad libitum</i>. Forse perché l’intento di Vinciguerra, prima ancora di offrire una verità
disinteressata a costo di un ergastolo, è quello di lasciare un’eredità
politica di “lotta”: tra coloro che ripongono fiducia in lui e nella sua
ricostruzione si contano la Comunità Politica di Avanguardia e la Federazione nazionale
combattenti della Repubblica Sociale Italiana. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Vinciguerra si proclama a tutt'oggi un nazionalsocialista e
non indifferenti a questa scelta sembrano i suoi attacchi antisemiti, spesso al limite del
grottesco.<span style="color: #dd4814;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Restano i dubbi sul personaggio. Che cosa ha fatto realmente
negli anni di latitanza e perché, pur costituitosi nel ’79, ha parlato di
Peteano solo nel 1984? Cosa nasconde il suo strano rapporto con Delle Chiaie?
E’ da ribadire, inoltre, che nessuno, oltre lui e Digilio, è stato condannato
con sentenza definitiva nei processi originati, del tutto o in parte, dalle sue
rivelazioni. Ma l’assurdo boicottaggio di cui è fatto oggetto, in primis dal
sistema carcerario, va contro il diritto di verità di un intero popolo. La
mancanza di un vero editore per questo libro ce lo ricorda. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">----</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-25862811005230746132014-09-22T17:02:00.001+02:002014-09-22T17:02:57.173+02:00MANFREDI SCANAGATTA: Israele e Palestina. Una proposta.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2w6ghVNzJVRE51ENI4x656jGzQJoa-EFRbJStbiuQMS7O0uyrDEEV2SHx2EnAS0yAXvtfJ4VAatYEE5_AMmmT5J9at-Yv2FIvC12FzeGOQSyPWySs7NWfXPUghWv-zn3_B6zd9Qa7yzI/s1600/la-storia-dell-altro-israeliani-e-palestinesi-a-confronto-a-scuola-la-storia-dell-altro-israeliani-palestinesi-scuola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2w6ghVNzJVRE51ENI4x656jGzQJoa-EFRbJStbiuQMS7O0uyrDEEV2SHx2EnAS0yAXvtfJ4VAatYEE5_AMmmT5J9at-Yv2FIvC12FzeGOQSyPWySs7NWfXPUghWv-zn3_B6zd9Qa7yzI/s1600/la-storia-dell-altro-israeliani-e-palestinesi-a-confronto-a-scuola-la-storia-dell-altro-israeliani-palestinesi-scuola.jpg" height="420" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il problema è che ognuno di noi sente la necessità di schierarsi; non si riesce ad uscire dall'inganno della dicotomia; o si è buoni o si è cattivi e tendenzialmente la parte in cui tutti si sceglie di stare è sempre quella dei buoni.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco che ci troviamo subito davanti ad un primo problema di ordine logico, se ambo le due parti si schierano dalla parte del bene, dov'è il male?</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Uso termini semplici perché è nella semplicità che è necessario ritrovare l'origine del nostro pensare.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il nuovo, violento, atroce, conflitto israelo-palestinese si sta giocando mediaticamente sulla creazione di due fronti, apertamente contrastanti, dove l'impossibilità del dialogo è il perno su cui si mantiene l'equilibrio dell'ignoranza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Pensiamo davvero che si possa comprendere qualcosa della situazione che sta sconvolgendo la Palestina se prima non proviamo a comprendere cosa sia la Palestina? Vedere video di manifestanti israeliani che urlano cori inneggiando alla morte di tutti gli arabi mi fa capire come troppo spesso non si abbia idea della propria storia. Gli ebrei sono anche arabi, come gli arabi sono musulmani, cristiani e ortodossi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma non ci sbagliamo, la natura di questo conflitto non è religiosa, lo so, è sorprendente.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1890 Nathan Birbaum conia il termine Sionismo, un movimento nazionalista che vuole il ritorno del popolo ebraico nella propria terra. La collina di Sion, nella Bibbia gli israeliti vengono spesso definiti figli di Sion. Nella Bibbia vengono spesso definiti, il conflitto non è religioso, ma una delle radici del problema si.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Chi appartiene a questa terra? No, la domanda è sbagliata, come posso pensare di trovare una risposta. Chi vive in questa terra? Ecco, meglio, chi vive in questa terra?</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La tregua tra Hamas e Israele è fallita, l'Egitto, un tempo fiero sostenitore di tutte le questioni arabe sembra non voglia prendere una posizione, sembra dire, questo confine è mio, ma la terra è vostra.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La terra è vostra, non di palestinesi, non di israeliani, la terrà è di chi in quel momento su quella terra ci sta vivendo, lavorando, coltivando, costruendo. Non ci può essere altro metro per definire la proprietà di qualcosa.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quanto sarebbe bello se si potesse davvero pensare la vita in questi termini, ma non si può, perché Hamas non riconosce lo stato di Israele, dunque non attribuisce agli israeliani il diritto di esistere.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Come se un essere umano possa realmente avere il diritto di riconoscere o permettere l'esistenza di un altro. L'essere è. Parmenide ci mette davanti all'inevitabilità della semplicità.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'errore sta nel voler osservare questo conflitto senza ascoltare i richiami della storia.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Torniamo lì, dichiarazione di Balfour, anzi no, 1948, lo stato di Israele sorge lì dove dove gli ebrei hanno la loro più antica origine, è la terra Santa.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lì dove Erode fece costruire una sinagoga sotto richiesta dell'impero romano per placare le rivolte della popolazione ebraica, un tempio che accogliesse la tomba di Abramo, Hibrahim, un profeta la cui vita si trova scritta nell'Antico Testamento e nel Corano, perché è in questa terra che le tre grandi religioni monoteiste trovano le proprie radici.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma tutto ciò è troppo difficile da raccontare, è molto più semplice usare delle categorie, creare delle curve da cui fare il tifo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E allora continuiamo a Parlare di Gaza dimenticandoci che la Palestina esiste ed è uno stato riconosciuto dalle Nazioni Unite. Gaza è una prigione, da lì non si entra e non si esce. Gaza si bombarda mentre nel resto del territorio palestinese coloni ebrei continuano a costruire insediamenti illegali, continuano ad abbattere case e villaggi. Non è lo stato di Israele, non può farlo, con i suoi organi giuridici ha confermato che quelle terre appartengono ai palestinesi. È l'ignoranza che fa muovere i bulldozer ed è la fatica del riconoscere l'altro che permette la distruzione di pozzi, il controllo dell'acqua.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Levare l'acqua è levare la vita e su questo non ci possono essere obiezioni.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Continuiamo pure a dire che Israele ha bisogno di difendersi, che uno degli eserciti più armati e meglio addestrati del mondo abbia la possibilità di compiere atti inumani, mandare un sms per avvertire che entro pochi minuti la tua vita sarà completamente sconvolta da un bombardamento serrato su un mucchio di rovine. Hamas ha le mani sporche di sangue, ma non possiamo continuare a credere che la resistenza palestinese sia solo Hamas e che sia necessariamente islamizzata, è un popolo che non può e non deve accettare i soprusi di una forza che si presenta come colonialista.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">C'è chi parla di genocidio, di pulizia etnica, di apartheid, tutti termini che si perdono nell'onda d'urto di un missile che colpisce una scuola; non ci servono, se non a creare sempre più serrate fazioni. Esseri umani stanno morendo. Io sto morendo, le vostre famiglie stanno morendo, mio sorella, mio padre sono già morti.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non è una guerra, altrimenti ci sarebbero due eserciti, lo stato della Palestina non ha un esercito.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Rappresaglie, rancori, rapimenti, omicidi. La Palestina è in un costante stato d'assedio, se sei palestinese non sei proprietario della tua vita, non puoi autodeterminarti, se sei israeliano vivi nel terrore del terrorismo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il problema non risiede nell'esistenza di Israele, ogni popolo ha diritto ad uno stato, ma in chi non riconosce la possibilità a chiunque di vivere libero su un territorio dove ha la sua storia, le sue radici.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I muri, lunghi, alti resistenti; un sistema meraviglioso per preservare non la pace, non la sicurezza, ma solo l'ignoranza. Ostruire la vista, impedire di comprendere; ecco come si mantiene il controllo su un popolo: dandogli solo una voce da ascoltare.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma le voci sono tante e anche se non le si vuole sentire non le si può far tacere, così basta poco per scoprire che esistono realtà come Hagar, una scuola bilingue che ha sede a Be'er Sheva, in Israele, con classi miste di bambini ebrei e arabi, fondata da genitori che volevano dare ai propri figli la possibilità di conoscere “l'altro”; o organizzazioni come Parent Circle, composta da chi ha perso dei parenti in un conflitto che dura da sessantasei anni; c'è il fratello di chi è morto fuori da una discoteca a Telaviv in seguito ad un attentato suicida o la madre di chi non è riuscito a scappare da una bomba che arrivava dal cielo, uniti insieme nella follia della perdita. Nel loro ultimo comunicato sono stati chiari, non vogliono che l'organizzazione cresca, il sogno è che presto non debba più esistere.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Riportiamo il tutto nell'uno, abbattiamo i muri, abbandoniamo la strada del terrorismo, chiudiamo i check point, alziamo due bandiere. Un territorio, due popoli, due stati.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-78171685651941249492014-09-01T16:44:00.002+02:002014-09-01T16:44:52.067+02:00ANTONELLO CRESTI: Uniamo il pensiero ribelle!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVzE-vvLivT8RdDdXtwkGvFXMYkZoIfUV4gIMRmQSkgVZb1lG567CvNOxB61hExA1AcQN36jBdaSscXpdx_nSgpW-SZk3kt2IfKHbsTldQ08hyphenhyphenDVygEVRdPW5gmo2jNPD8o9iZDabHhM/s1600/cresti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVzE-vvLivT8RdDdXtwkGvFXMYkZoIfUV4gIMRmQSkgVZb1lG567CvNOxB61hExA1AcQN36jBdaSscXpdx_nSgpW-SZk3kt2IfKHbsTldQ08hyphenhyphenDVygEVRdPW5gmo2jNPD8o9iZDabHhM/s1600/cresti.jpg" height="164" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #535353; font-family: Open Sans, Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #535353; font-family: Open Sans, Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px;"><b><br /></b></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #535353; font-family: Open Sans, Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px;"><b>Intervista a cura di: PIOTR ZYGULSKI</b></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #535353; font-family: 'Open Sans', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Antonello Cresti, per iniziare, si presenti.</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #535353; font-family: 'Open Sans', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Come recitano le mie biografie standard sono un saggista e compositore, più in generale un appassionato di idee, creazioni ed ambientazioni “<em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">nascoste”</em>. Le mie assolute passioni sono la cultura tradizionale britannica, la controcultura e la musica <em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">underground</em>, e utilizzo questo bagaglio di conoscenze non propriamente “<em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">mainstream</em>” per approcciare da un punto di vista eccentrico anche altre problematiche. Ho pubblicato CD, libri, ho fatto programmi radiofonici, ho organizzato festival … Le vie della comunicazione culturale, insomma, mi intrigano tutte allo stesso modo!</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #535353; font-family: 'Open Sans', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Lo scorso anno ha lanciato il progetto “<a href="http://ideeinoltre.blogspot.it/" style="-webkit-transition: color 0.3s linear 0s; border: 0px; color: #359bed; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; transition: color 0.3s linear 0s; vertical-align: baseline;" target="_blank"><em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Idee In/Oltre</em></a>”. Per quale motivo si è lanciato in questa avventura?</strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #535353; font-family: 'Open Sans', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Idee In/Oltre</em></strong> nasce soprattutto dall’esigenza di coagulare un po’ di forze attorno ad un progetto di <strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">informazione/divulgazione non massificato</strong>. Usando facebook e i social network ci si rende conto che vi sono intelletti e spiriti liberi, ma che è difficile riunirli sotto un’unica sigla. Il blog che ho creato è un tentativo in questo senso, ed è anche un esperimento per capire quanto impatto possa avere un articolo (anche a mia firma) senza il supporto della testata di riferimento. Devo dire che in periodo ancora invernale qualche piccolo “<em style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">miracolo</em>” è accaduto, con punte di svariate migliaia di lettori per singolo articolo. Conto quindi di continuare nel tentativo di affiancare mie collaborazioni esterne (da <i style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il Manifesto</i> a <i style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Aam teranuova</i>, a <i style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Rockerilla </i>etc…) a questo progetto più organico. <i style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">E pluribus unum</i>, insomma!</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<b style="color: #535353; font-family: 'Open Sans', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px;">prosegue su:<a href="http://www.correttainformazione.it/interviste/antonello-cresti-pensiero-ribelle/%C2%A0"> </a></b><span style="background-color: transparent; font-size: 14px; line-height: 23.799999237060547px;"><span style="color: #535353; font-family: Open Sans, Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif;"><b><a href="http://www.correttainformazione.it/interviste/antonello-cresti-pensiero-ribelle/%C2%A0">http://www.correttainformazione.it/interviste/antonello-cresti-pensiero-ribelle/ </a></b></span></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-66538356755331899772014-08-29T15:33:00.000+02:002014-08-30T12:02:47.617+02:00ENRICO GALOPPINI: Il “pericolo” si annida davvero in moschea?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPHzf6FcfmJk-gYW35ExrGhL56hFCua3YSDnfSUJxUcSH6_Y8xQt3Y-ouFGVwaYk9wavz3Hc8gRXTmK4v5p6sC0T2Kr1j_MJPhHphuzdyoC0WEYqRvSMW5yvWdito4HtFUiLAd2pLZmQg/s1600/moschea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPHzf6FcfmJk-gYW35ExrGhL56hFCua3YSDnfSUJxUcSH6_Y8xQt3Y-ouFGVwaYk9wavz3Hc8gRXTmK4v5p6sC0T2Kr1j_MJPhHphuzdyoC0WEYqRvSMW5yvWdito4HtFUiLAd2pLZmQg/s1600/moschea.jpg" height="424" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Premesso che
chiunque anche solo incoraggi, per non dire pianifichi, sul nostro territorio
nazionale, azioni che vadano a ledere l’incolumità di persone e cose dev’essere
prontamente messo in condizione di non nuocere da parte degli organi preposti alla
pubblica sicurezza, c’è da chiedersi cosa frulli per la testa di quei politici
che avanzano proposte come quella che segue:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt; line-height: 115%;">BOLOGNA, 27 AGO - Nelle moschee
emiliano-romagnole si preghi in italiano. E' la proposta di Forza Italia che,
attraverso i consiglieri regionali Gian Guido Bazzoni e Luigi Giuseppe Villani,
ha interrogato sul tema la Giunta. I consiglieri domandano alla Giunta "se
non ritiene di dover attuare iniziative che agevolino la prevenzione ed il
controllo verso i fenomeni di estremismo islamico nel territorio
regionale" e "come valuta l'iniziativa di porre l'obbligo di
proferire in lingua italiana preghiere e discorsi all'interno delle moschee o
comunque dei luoghi dove i credenti musulmani si riuniscono". Inoltre,
"se ritiene di farsi portavoce in Conferenza Stato Regioni della richiesta
al Ministero dell'Interno di aumentare i controlli verso il fanatismo islamico,
specie sui territori regionali dove risulta abbiano maggiore diffusione".
I consiglieri ricordano poi che in provincia di Ravenna, in passato, "si
sono verificati svariati fatti riguardanti l'estremismo islamico che avrebbero
dovuto preoccupare le istituzioni locali riguardo la scarsa attenzione verso
questo pericoloso fenomeno". (ANSA). Y9C-GIO 27-AGO-14 16:44 NNNN<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Questo tipo di “preoccupazioni”
non sono certo una novità, inscrivendosi nel clima di paura verso l’Islam
innescato a partire dal fatidico 11 settembre 2001. Il grave pericolo pubblico,
oltre che esterno, dev’essere percepito in tutta la sua mefistofelica perfidia anche all’interno, altrimenti hai voglia a
coinvolgere gli italiani nello “scontro di civiltà”…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Nemmeno è una novità
prendere atto che ogni roboante caso di “terrorismo islamico” in Italia sin qui
agitato s’è poi limitato agli scoppiettii mediatici, com’è documentato
oltremisura dal volume dell’avv. <i>Corbucci Il terrorismo islamico. Falsità e
mistificazione</i>. Ma si può pretendere che un parlamentare o un consigliere
regionale si prendano la briga di consultare un’opera di quasi duemila pagine?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ma adesso, “il caso” lo si
costruisce preventivamente, insinuando il dubbio su chissà quali mostruosità
verranno proferite alle nostre ignare spalle, ogni venerdì, da quei predicatori
barbuti malintenzionati e fuori controllo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">D’altra parte, l’immigrazione
di massa, buona parte della quale è costituita da individui di fede islamica,
ce l’hanno imposta con ogni mezzo gli stessi (di destra, di centro e di
sinistra) che ora gridano “al lupo al lupo”. Quindi, se non volevano perdere il
sonno al pensiero di chissà quali trame vengono ordite nelle “moschee”
(perlopiù locali inadeguati adattati allo scopo) non avevano altro da fare che
non accodarsi alla versione unica che non prevede alcun dissenso verso
l’inevitabile esito della “società multietnica”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ma se vogliamo introdurre
qualche elemento “specialistico” (che ovviamente non verrà minimamente
considerato dai nostri “rappresentanti istituzionali”) c’è da dire che è una
follia pura e semplice affermare che la preghiera in moschea debba essere recitata
in Italiano. Questo perché, da quando esiste la religione dell’Islam, la
preghiera, dal Marocco all’Indonesia, si recita in Arabo, dato che l’Arabo è la
lingua della rivelazione coranica (già solo la traduzione in altre lingue del
Corano pone seri problemi d’ordine “teologico”, o meglio “operativo” nel senso
che questo termine riveste nell’ambito della ricerca spirituale a fini
“realizzativi”).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">So benissimo si scrivere
cose arcinote a chi mi segue abitualmente ed ha dimestichezza con un approccio
“tradizionale”, ma spero ancora ingenuamente che qualchedun altro, nelle
“stanze dei bottoni”, possa aprire gli occhi su alcune fesserie senza capo né
coda rimbalzate dalle agenzie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">D’altronde, a meno che
alla fine s’intenda dichiarare anche il Corano un “manuale terroristico” (e
poi, a seguire, anche tutti gli altri
testi sacri che certamente non tessono le lodi della “modernità” e dei “nostri
valori occidentali”!), si può ancora scusare la confusione tra la preghiera
vera e propria ed il sermone del venerdì (<i>khutba</i>) che la precede (di
regola dovrebbe seguirla, ma in Italia, per ragioni legate agli orari di lavoro
della maggioranza dei fedeli musulmani, il sermone precede la preghiera).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Oltretutto, bisognerebbe
anche sapere che il sermone è da considerare parte integrante della preghiera
del venerdì, tant’è vero che la normale preghiera del mezzodì (<i>zhuhr</i>) consta
di quattro unità di preghiera (<i>rak‘ât</i>), mentre quella del venerdì di
due, il sermone assumendo il valore delle due ‘mancanti’.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ma qui mi rendo conto di
scrivere cose incomprensibili per quelli che spero di far ravvedere un minimo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Dunque, stabilito che per
le <i>sûre</i> coraniche da recitare nella preghiera vera e propria non si può
prescindere dall’Arabo, da sempre ed in ogni luogo (non sono ammirati i “tradizionalisti
cattolici”?), si potrebbe fare qualcosa al riguardo della <i>khutba</i>, giusto
per par intendere definitivamente che nel 99,99% dei casi – giusto per
concedere il beneficio del dubbio - non c’è nulla nascondere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Figuriamoci infatti se in
un luogo che di questi tempi calamita ogni sorta di agente delatore ci si possa
lasciar andare ad affermazioni che configurano un pericolo per l’intera
comunità. Sarebbe semplicemente da pazzi irresponsabili, ed infatti quelle
volte che (forse) è successo, il predicatore in questione è finito
immediatamente “attenzionato”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Se poi l’esito di certo
“incendiari sermoni” dovesse essere l’arruolamento nella cosiddetta “guerra
santa” contro gli stessi obiettivi strategici della Nato, non si capisce
davvero dove starebbe il problema! Ben vengano questi personaggi: non è vero
cari amici del “partito americano”?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ma non si speri di vivere
in un’epoca governata dalla logica, perché, anzi, si divertono a strapazzarci
con ogni sorta di sollecitazione in un senso o nell’altro, onde disorientarci e
non farci capire praticamente più nulla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ed uno che non ci capisce
più nulla alla fine s’affiderà a chi gli fornirà una spiegazione chiara,
lineare e alla portata delle sue limitate capacità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Perché non ci vorrebbe
molto ad avanzare proposte sensate come questa: sermone nella lingua della
maggioranza dei frequentatori della tal moschea (mica sono tutti arabofoni) e
relativa traduzione in Italiano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Sempre che, beninteso,
essa vada a beneficio di fedeli italofoni, altrimenti non è detto che
l’Italiano benefici, per esempio, una minoranza di senegalesi in una moschea a
maggioranza marocchina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Altrimenti il sospetto è
che il sermone in Italiano serva solo a facilitare il lavoro di spie che, alla
faccia della “<i>spending review</i>”, potrebbero essere utilizzate con maggior
costrutto altrove.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">E poi, chi dovrebbe
fornire, in ogni moschea, un abile interprete simultaneo? Non si farebbe prima,
se davvero siamo in pericolo, a stabilire l’obbligo della consegna di una
registrazione del sermone alle autorità competenti? Così si darebbe un po’ di
lavoro a tanti laureati in Lingue disoccupati cronici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Stabilito poi il principio
della pericolosità di tutto ciò che viene dichiarato in luogo pubblico, di
culto e non, in lingue diverse dall’Italiano, non sarebbe il caso di procurarsi
il testo di alcuni conciliaboli che si tengono all’interno di alcune ambasciate
di paesi “alleati”?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">A maggior ragione dopo la
scoperta che praticamente tutti i telefoni dei “nostri” capi di Stato e Primi
ministri sono sotto il loro controllo. Il che, se permettete, mi pare un tantino
più preoccupante dei sermoni nelle moschee.</span><span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-92041492251806508832014-08-25T12:29:00.000+02:002014-08-25T12:30:12.572+02:00ANTONELLO CRESTI: Ecologia profonda, un pensiero per disinnescare la crisi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD8zjfVDV5J9IbMTYaorwCEzgbiTakOqb42y_RC5EIJ2j9IzdueGr-RERiD4quwDyfGUyFeoIsVXd-Ai9NGU2JkvqNvQ8sosoJUkm4t3HB54VumXHkoM46LKHHnGzxvLQlqYPMAAp0Wqc/s1600/cop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD8zjfVDV5J9IbMTYaorwCEzgbiTakOqb42y_RC5EIJ2j9IzdueGr-RERiD4quwDyfGUyFeoIsVXd-Ai9NGU2JkvqNvQ8sosoJUkm4t3HB54VumXHkoM46LKHHnGzxvLQlqYPMAAp0Wqc/s1600/cop.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; margin: 0px; padding: 0px;">Uno dei più lampanti episodi di “falsa coscienza” presenti nella nostra società è senza dubbio quello dato dalla illusione che il problema ecologico sia oggi più percepito e più conosciuto rispetto ad alcuni decenni fa:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; margin: 0px; padding: 0px;">continua su: <a href="http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49179">http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=49179 </a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<br /></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-66553705624168797002014-08-10T13:41:00.000+02:002014-08-10T13:42:39.666+02:00ENRICO GALOPPINI: La propaganda "gender" in parata sull’Ansa<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjdhW8MexM6h_BcAC5Iiy1OxpQf-OmcQ1aUY3-FIEZHAbSdqFdOUf6I_fRDzrHo6Z93TLh9qvsv2lkvNMT4SAvUj4GwzNfQjXQtcrNcjmKlG0SDs4EC4kRI8e86UrltTpyaM4F2-bAYdE/s1600/reveller_gay_pride_parade_sao_paulo_brazil_by_andre_penner.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjdhW8MexM6h_BcAC5Iiy1OxpQf-OmcQ1aUY3-FIEZHAbSdqFdOUf6I_fRDzrHo6Z93TLh9qvsv2lkvNMT4SAvUj4GwzNfQjXQtcrNcjmKlG0SDs4EC4kRI8e86UrltTpyaM4F2-bAYdE/s1600/reveller_gay_pride_parade_sao_paulo_brazil_by_andre_penner.jpg" height="448" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Il 2 agosto
2014 il sito dell’Ansa ha pubblicato una rassegna fotografica intitolata <a href="http://www.ansa.it/sito/photogallery/curiosita/2014/08/02/da-zurigo-a-san-pietroburgo-in-parata-per-le-strade-_c2074d55-01cd-47c4-8253-66a5439e5b91.html">Da Zurigo a
San Pietroburgo, in parata per le strade</a>, la cui immagine d’apertura
era assai eloquente al riguardo del tipo di “parate” contemplatevi…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Sottotitolo:
<i>Ad Amburgo manifestazione contro ogni discriminazione. Gay Pride ad
Amsterdam</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">A questo
punto mi son detto: vuoi vedere che alla fine ce l’han fatta ad imporre “la
sfilata dell’orgoglio gay” anche in Russia? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">La cosa
m’aveva lasciato per la verità alquanto sbigottito e sgomentato, sia perché non
avevo captato segnali in tal senso, sia perché a settembre, a Mosca, si terrà
una conferenza dal titolo “Large Family and the Future of the Humanity” che - <i>ça
va sans dire </i>– ribadirà la lapalissiana definizione di famiglia naturale e
normale, in opposizione a qualsiasi tentativo d’introdurre gli Ogm anche in
questo fondamentale e delicatissimo ambito che va tutelato da ogni tipo di
devianza, costi quel che costi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">A sovrintendere
all’evento, che <a href="http://www.worldcongress.ru/">si terrà nella capitale russa dal 10 al
12 settembre</a>, sarà un’organizzazione che beneficia dell’<i>imprimatur</i>
della dirigenza di una Nazione che, attraverso il suo presidente Putin, ha
preso in mano le redini di quella che senza mezzi termini è una <i>battaglia di
civiltà</i> e per questo viene <a href="http://www.eurasia-rivista.org/un-esempio-di-soft-power-occidentale-la-propaganda-omosessuale-contro-la-russia/21762/">attaccata e
vilipesa</a> senza pietà da quelle sentine a cielo aperto che sono i
“media” occidentali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Così, senza
nascondermi la preoccupazione di fare una scoperta terribile, mi sono messo a
scorrere le foto, non prima però d’aver letto il testo che le accompagnava e
che, dopo aver menzionato in serie i vari appuntamenti all’insegna della lotta
“contro ogni forma di esclusione e discriminazione”, terminava con queste
parole: “A San Pietroburgo invece ex paracadutisti russi ricordano la nascita
del corpo militare avvenuto 84 anni fa”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">“E che
c’azzecca?”, avrebbe esclamato Antonio Di Pietro?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Infatti non
c’azzecca nulla, ma serve a mescolare, in un unico calderone, appuntamenti
osceni come il Gay Pride di Amsterdam e demenzial-voyeuristico come la Street
Parade di Zurigo con eventi e manifestazioni che in comune con essi hanno il
solo pretestuoso particolare di svolgersi “per le strade”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">I redattori
dell’Ansa potevano infatti menzionare un qualsiasi altro raduno o processione
che si tengono in questo periodo, ma non l’hanno fatto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Il perché è
presto detto. Si è voluto associare sottilmente tutta la panoplia di maschere
leopardate, abiti sadomaso e carri arcobaleno che ogni città “europea” che
voglia dirsi tale deve periodicamente sorbirsi ad un appuntamento “reducistico”
di tipo militare che per l’appunto non c’azzecca nulla ma aveva il ‘pregio’ di
tenersi nella seconda città più importante di tutte le Russie e che da anni è
l’obiettivo di chi intende esportare anche colà l’ideologia di genere e “Gay-friendly”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">In poche
parole, subliminalmente è stata fatta un’associazione tra la Russia e tutto
questo schifo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Ma gli
autori di questa subdola operazione di propaganda – ai quali farebbe senz’altro
bene la lettura del saggio di <a href="http://www.ariannaeditrice.it/vetrina.php?id_macrolibrarsi=71691">E.
Perucchietti e G. Marletta, <i>Unisex. La creazione dell’uomo “senza identità”</i></a>
(Arianna Editrice, 2014) - hanno voluto esagerare. La quarta foto, infatti,
ritrae due ex parà russi, uno dei quali completamente rasato e con la mano di
un commilitone sulla spalla, che potrebbe dare adito a qualche fraintendimento…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">La foto
successiva, poi, conferma la prima impressione: un simulacro grottesco di un militare
russo che, appuntata sul petto, tiene un’immagine dell’odiato “zar” ritoccata
in maniera da trasformarlo in un pagliaccio “omosex”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">La triste e
sconfortante galleria porno… ehm, fotografica offerta dalla principale agenzia
giornalistica italiana prosegue con le solite trite e ritrite carnevalate, tra
emuli dei Village People e autentici fenomeni da Circo Barnum, culminando con
un augurio espresso da una coppia di donne (?), l’una con lo straccetto della
“pace” in mano, l’altra inalberando un cartello con su scritto: “One day, we’ll
march in Iran”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 115%;">Per ora, finché
durerà la sopportazione delle persone sane di mente, s’accontentino di sciamare
le nostre città, ché anche la loro “Onda Verde”, preludio di quella arcobaleno,
per adesso s’è infranta contro il provvidenziale frangiflutti della Repubblica
Islamica.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Che cosa non
si fa per introdurre l’“ideologia di genere”… Ma è proprio il caso di dire che
questa volta l’Ansa è proprio andata a… parare male!</span><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></span></div>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1796215319482754899.post-87256625884574763342014-08-10T10:14:00.000+02:002014-08-10T10:14:40.302+02:00LEONARDO VITTORIO ARENA: La filosofia di Robert Wyatt<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu3Q-pxeSVItqg1QLCXPsjTBGFRP6NITr-PuHnIZmQqfrIavjK6LAX9UfD8Dt-fjQRC_3s7e-h8VkbVGzZX39a6hJjEhCTaaefW4H8_AXEdGxnxWXIEY2Kv0zWfVzZfNSOyApqQhAGDX0/s1600/Robert-Wyatt-Comunismo-600x450.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu3Q-pxeSVItqg1QLCXPsjTBGFRP6NITr-PuHnIZmQqfrIavjK6LAX9UfD8Dt-fjQRC_3s7e-h8VkbVGzZX39a6hJjEhCTaaefW4H8_AXEdGxnxWXIEY2Kv0zWfVzZfNSOyApqQhAGDX0/s1600/Robert-Wyatt-Comunismo-600x450.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(247, 247, 247); color: #3e454c; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(247, 247, 247); color: #3e454c; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(247, 247, 247); color: #3e454c; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un drumming che
eludeva le asperità dei tempi dispari non portando il tempo, smentendo il
compito primario di ogni batterista “rispettabile”… Questa voce che, durante i
’60, nelle prime band di Robert, prima dei Soft, inclinava ai contorcimenti di
un Van Morrison, preso a modello delle cover nei locali da ballo, voce acerba,
che Robert non ama riascoltare nei nastri. Una voce con cui non si identifica,
e che è sempre cambiata, dal momento in cui ha scritto lui stesso le canzoni;
il lavoro di Robert nelle cover resta ancora oggi appassionante e sentito, come
nella sua struggente versione di What A Wonderful World, dove predomina questa
voce malinconica, e anche gaia a tratti, dove il miscuglio tra i due sentimenti
è talmente forte da non poterli distinguere. Come ricorda Nietzsche nella Gaia
scienza, dove c’è un grande piacere c’è un grande dolore, e viceversa, non
potendo mai darsi la loro assoluta separazione. Una voce che, anche nelle
occasionali stonature live, nelle prime esecuzioni dei Soft Machine, è sempre
convincente e incisiva. "Mi piace sapere come suonano le note, come sono le
parole di una canzone e il modo più efficace per accostarvisi. È determinante
che io non aspiri a una performance di tipo attoriale (in an actor kind of way)" [...]</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(247, 247, 247); color: #3e454c; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: rgb(247, 247, 247); color: #3e454c; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">tratto da: </span></span></div>
<h1 style="background-color: white; border: 0px; color: #111111; font-family: 'Lucida Sans Unicode', 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 1.6em; font-weight: normal; line-height: 1; margin: 0px 0px 0.5em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span itemprop="name" style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La filosofia di Robert Wyatt. Dadaismo e voce. (Mimesis Edizioni)</span></h1>
Antonello Crestihttp://www.blogger.com/profile/08486911793861748072noreply@blogger.com0