Intervista a cura di: Antonello Cresti
Personalmente, a differenza di Daria Bignardi, non sono interessato all’albero genealogico
dei politici. Mi interessa di più capire da dove provenga una vocazione
politica. E non intendo tanto gli episodi giovanili di militanza attiva, quanto
certe letture, frequentazioni culturali, che abbiano in qualche modo “incendiato
la miccia” della passione. Cosa ci puoi raccontare in questo senso?
Di politica si è sempre parlato in famiglia. All’Università
poi, attraverso una serie di attività, mi si è davvero spalancato il mondo
della prassi politica, ma è vero che alla base di tutto ci sono state delle
letture. Personalmente sono un lettore accanito di saggistica politica:
impossibile fare una lista, ma tra gli autori che più prediligo non posso non
menzionare Massimo Fini e Tiziano Terzani. Fini lo ritengo un raro esempio di
giornalismo indipendente: ovviamente si può concordare o dissentire sulle cose
che scrive, ma è sempre apprezzabile la sua libertà. Terzani invece è stata una
ispirazione in senso assoluto. Naturalmente seguivo Beppe Grillo sin da quando
faceva i suoi spettacoli comici ed ho continuato a interessarmi a lui quando è
nato il blog.
A proposito di giornalismo. Si ha vita facile a dire che i
professionisti di questo settore, in Italia, non sono certo un esempio di
libertà e coraggio. C’è una testata che ritieni più affidabile?
Il Fatto Quotidiano, senza alcun dubbio. Ero un lettore
assiduo di “Repubblica” ai tempi dell’Università e quel quotidiano è stata una
delle più grandi delusioni della mia vita… Quasi come una fidanzata che ti
tradisce…
Il M5S si conforma senza alcun dubbio come un movimento
postideologico, sia per la provenienza molto varia dei suoi attivisti, sia per
le sue basi di azione ed i suoi riferimenti culturali. Mi verrebbe però da dire,
vista la latitanza del PD su certi temi, che stia a voi anche un ruolo di “supplenza”
nei confronti della sinistra. Condividi
che possa esser vostro questo ruolo?
No, non sono interessato a svolgere questo ruolo. Sia per
impostazione personale – per farti capire, se fosse stato possibile, a me
sarebbe piaciuto tantissimo poter votare per uno come Borsellino, che è sempre
stato definito “uomo di destra-, sia, soprattutto, perché ritengo destra,
sinistra, le ideologie storiche come tante facce di una stessa medaglia. Credo
sia necessario andare oltre senza ulteriori indugi.
Mi soffermerei a questo proposito
su un episodio molto significativo come quella “Bella Ciao” intonata dai
parlamentari PD al momento della approvazione – grazie alla “tagliola”- del cosiddetto
“decreto Bankitalia-IMU”. Io penso che
questa sia stata la dimostrazione di come le ideologie (in questo caso l’antifascismo)
vengano utilizzate solo come ipocrita cortina di fumo per mascherare le proprie
malefatte e manchevolezze. Pura materia retorica a celare ben altro…
Lasciami dire che quando ho visto
quella scena ho avuto i conati di vomito. Una vergogna! Io ritengo che i
partigiani siano state persone straordinarie… Oggi ce ne sono rimasti pochi in
vita, ma sono convinto che se vivessimo
ancora nei tempi della Resistenza i veri partigiani sarebbero scesi dalle montagne
per venire a Montecitorio a combattere con noi contro questa classe politica
collusa col potere della finanza e criminale. Dunque ribadirei che ideologia
ora come ora non può che significare partito preso, scarsa autonomia culturale.
Noi siamo differenti e casomai ci battiamo per degli ideali, che sono ancora
presenti ed hanno ben altro peso. Le categorie ideologiche sono materia
stantia, incapace di comunicare.
Il M5S ha raccolto, nel suo
straordinario successo elettorale, un grande numero di voti provenienti dalle
giovani generazioni. I giovani appaiono spesso, però, astratti dall’attività
politica o comunque relegati ad una dimensione ben poco protagonistica dell’esistenza.
Dalla tua visuale confermi questa visione oppure no?
Posso dire che sto assistendo ad
una sempre maggiore partecipazione giovanile a tutte le iniziative del nostro
movimento, a tutti i livelli. La rete, d’altronde, stimolerebbe naturalmente
una partecipazione più giovanile però questo non significa che siano assenti
altri spezzoni generazionali. Anzi… Per farti un esempio, i miei
stessi genitori usano l’Ipad e vivono attivamente la Rete e le sue
possibilità. Io non sono interessato
alle campagne generazionali stile “rottamazione”. Posso spingermi a dire che ai
giovani spetterebbe un posto di prima linea, ma nell’essenziale direi che
soprattutto abbiamo bisogno di qualità. E da questo punto di vista la qualità
la si può trovare a tutte le età.
Immaginiamo che il cammino del
M5S non si arresti, vada avanti e che un giorno vi vedremo al governo, magari
con Alessandro Di Battista diretto protagonista. Di cosa ti vorresti occupare?
Io mi interesso da sempre di
politica estera. Il mio sogno sarebbe vivere in un paese sovrano, non asservito
al Potere U.S.A. Una politica estere autonoma, fatta di diplomazia, non
violenta, ma soprattutto forte e sovrana, lo ribadisco. Essere alleati degli U.S.A non significa
esserne così smaccatamente subalterni… Riterrei inoltre opportuno instaurare
forme di collaborazione con paesi dalle caratteristiche simili al nostro (paesi
del Sud Europa, ma non solo)
A questo punto è d’obbligo
ricordare quale sarà la vostra posizione in vista delle imminenti elezioni
europee. Il panorama si fa ogni giorno più sfaccettato: la Lega sembra avere la
posizione più dichiaratamente anti-Euro, mentre la nascente Lista Tsipras
sembra muoversi nella direzione di una riforma della istituzione europea.
Personalmente ritengo che sia vitale interrogarsi sull’uscita dall’Euro, senza
immaginare questa posizione come un tabù assoluto. E credo soprattutto che debbano esser
radicalmente contestate le politiche eurocratiche di questi anni.
Le Lega mi sembra che stia
portando avanti posizioni puramente propagandistiche, dopo che per lunghi anni
ha supinamente accettato ogni decisione proveniente dalla U.E. Folklore
politico e poco più. La nostra vuole essere una battaglia soprattutto di informazione:
se oggi chiedessimo ai cittadini la loro opinione in merito alla moneta unica
in pochissimi avrebbero una idea chiara. E certo non per colpa loro… Ecco
allora che il Referendum che noi richiediamo oltre che uno strumento di
decisione sarebbe un mezzo per creare un dibattito consapevole. Sapere e
conoscere è decisivo per poter prendere una decisione. Detto questo ogni iniziativa
umana può e deve esser messa in discussione, quindi a maggior ragione anche l’Euro…
Una intervista inginocchiata. Complimenti!
RispondiEliminaQuando l'opinione di chi scrive
Eliminaè ben esplicitata dai "secondo me" e da un tono più che voluto si chiama onestà e diritto d'opinione. Più o meno condivisibili. Ma continua purea leggerti gli articoli con quei bei costrutti ambigui che fanno sembrare tutto ambiguo e sereno come fossimo a Paperopoli. Saluti da una che manco è grillina ma a volta è tantata vedendo quanto glie rode er culo a certe persone.
Coraggio... c'è anche Fabio Fazio!
RispondiEliminaUna domandina sull'ideologia gender si poteva pure fare, viste le posizioni oltranziste del m5s (in parlamento) in materia
RispondiEliminaGrande Cresti, credo che sia meglio mandargli una cartolina dalla Siberia, sotto veste di cartolina Australiana, e farlo partire per i lavori forzati.Non si può essere così superficiali con la storia, si ha tutto il dovere di guardare avanti, ma non così. Frank
RispondiEliminaMah, io sono sempre stato di sinistra e ho un'allergia immediata verso gli urlatori, anche perchè c'è sempre qualcuno che urla più forte, prima c'era la buonanima, poi Bossi, poi Berlusconi, poi Di Pietro, ora Grillo, tutta gente di destra. Per quanto riguarda Napolitano, lui non può fare votare se il parlamento ha la maggioranza per eleggere un governo, quello sarebbe un golpe. La costituzione è questa, che ci piaccia o no
RispondiEliminaL'anonimo mi sembra abbia qualche problema con i complementi di moto a luogo e moto da luogo...
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