Ho ragioni personali, culturali, umane per sostenere con
tutto me stesso una alternativa di sistema e di paradigma nei confronti dei
poteri che hanno lentamente distrutto i legami umani e il libero discernimento
per poi condurci nel gorgo della crisi economica.
E difatti in questo senso mi sono anche impegnato, sin dai
tempi delle scuole superiori.
Va però detto, ed è una riflessione sconsolata questa, che,
almeno per quanto ho toccato con mano, le tare, antropologiche, psicologiche,
operative di coloro (e non sarebbero pochi) che al sistema vorrebbero opporsi sono tali e tante da scoraggiare chiunque. Per inciso anche ieri abbiamo fatto un incontro pubblico con Stefano Santachiara su temi che su facebook vanno per la maggiore di fronte ad un pubblico sparutissimo e casuale. Magari un pò di partecipazione reale non guasterebbe...
Abbiamo recentemente, assieme ad altre iniziative di vario
genere, lanciato l’avventura di questo nuovo blog di taglio culturale meta
politico in cui dare spazio a delle “anomalie culturali”, insomma a ciò di cui comunemente
non si parla, per varie ragioni. Senza complessi o tabù.
Incoraggiante è stato il responso, con decine di
collaboratori attivi, personaggi prestigiosi che ci hanno dato una mano, decine
di migliaia di lettori.
Ecco però, magicamente che ad un tratto compare il grande
totem delle appartenenze. Riassumiamo: l’amico filosofo Diego Fusaro viene
invitato a Casa Pound, l’argomento solleva polemiche, viene trattato anche da
testate nazionali e anche noi ce ne occupiamo. In un articolo a mia firma
esprimiamo solidarietà a Fusaro per le minacce ricevute, in un altro a firma di
Azzarà esponiamo forti critiche alla decisione.
Più super partes di così…
Ecco però che proprio dopo l’articolo di critica un utente
zelante e parecchio paranoico interviene ad armi spiegate nel gruppo dando a
chiunque dell’”amico dei fascisti e delle merde” per il semplice fatto di aver
affrontato un argomento "scottante" e "dividente".
Di lì in poi è il delirio… Il delatore virtuale scatena un’orgia
senza senso in cui, puntualmente, emergono scatti identitari di basso livello.
Per intendersi i “fascisti” che prima o non c’erano oppure si limitavano a
commentare i post in maniera costruttiva adesso alzano la testa. Addirittura
tre utenti chiedono l’iscrizione al gruppo
per “far dispiacere all’utente inquisitore”. Delirio puro e di basso
livello.
Inutile tentare di riportare l’ordine. Oramai il campionato
di calcio con tutte le tifoserie annesse si era scatenato…
Dunque, che dire?
Molto semplicemente che il blog IDEE IN/OLTRE è nato per un
sereno confronto proprio nella volontà di emanciparsi da fardelli ideologici
incapacitanti. Io non sono nessuno per chiedere abiure e d’altronde quando
scrivo qualcosa mi auguro che la leggano in molti, qualunque sia la loro provenienza
etnica, culturale e politica. C’è da dire però che se stigmatizziamo certi
fenomeni isterici e controproducenti di antifascismo, figuriamoci se possiamo
vedere con simpatia rigurgiti anticomunisti e/o
inni dall’orgoglio neofascista… Così è cadere dalla padella nella brace
e invalidare ogni progetto utile e virtuoso.
Il discorso dunque è semplice. Le nostre idee le conoscete.
Le provenienze degli animatori del blog pure (le ribadiamo? Io sono di estrema
sinistra, pur non essendo un marxista osservante e mi reputo piuttosto figlio
delle controculture e delle avanguardie, Luca Negri risponderà a tutti voi se
glielo chiedete…). Vi stanno bene? Perfetto! Ecco, allora sappiate che da esse
vogliamo trascendere PER PORTARVI ALTROVE attraverso la creatività, il pensiero
libero NON per ripiombare in altri schemi ideologici che ci fanno ancora più ridere
(o piangere a seconda dei punti di vista).
Se siete d’accordo siete i benvenuti e sarete giudicati solo
ed esclusivamente per le vostre idee e contributi creativi -Per fare un esempio
chiarissimo: sulle nostre pagine attaccheremo spesso il PD. Ciò non toglie che
sia il benvenuto qualsiasi elettore di quel partito se ha da dare un contributo
costruttivo e non un semplice scambio di accuse o insulti-
Se invece la volontà di fare spiccia propaganda è troppo
forte le nostre strade, serenamente, si separeranno qui.
Grazie per l’attenzione.
Al di là delle polemiche del momento, **condivido quel che dici**, è una constatazione che ahinoi in molti si è stati costretti a fare: davvero opporsi, a parole, quando si è profondamente contigui mentalmente, nel senso di condizionati pesantemente, dal cosiddetto “sistema” cui ci si pretende opporre, è, oltre che futile, semplicemente ridicolo. Ed inefficace alla fine.
RispondiEliminaDevi pur ammettere che una comune conoscenza (che pure hai gentilmente pubblicato) non vedeva poi male nel **dover essere** molto attenti su certe cose, per la **inevitabile** stimolazione di un profondo fondo oscuro.
Che si sucita, questo sì, “meccanicamente” nel senso di Gurdjieff...
Possa una generazione **mentalmente** rinnovata svegliarsi una buona volta!
E tornare a vivere nella presente epoca, non nei sogni, o nei “desiderata” proiettati in un teatrino stucchevole.
Europa risvegliati! La modernità è finita, dunque o si cambia, ma per davvero, o si è cambiati, ma per davvero, da fattori esterni che non si ha nessunissma possibilità nemmeno di capire. Non si possono capire per il semplice fatto che si usano categorie proprie a situazioni passate. Situazione passate che ci han portato qui dove siamo, è vero, ma, intanto, la stessa situazione è cambiata, è mutata, e andrebbe seguita per ciò che essa è, non per ciò che fu.
Man mano che il mondo mutava e si dissolveva, tanto più le categorie analitiche regredivano.
Ci si chiede: è un caso? Pura casualità che le cose siano andate così e, purtroppo, continuano ad andar così?
Non lo crediamo.
Crediamo che la cosa non sia per nulla casuale.
Crediamo che ogni possibile cambiamento o passa per il prendere diverse direzioni rispetto a quelle seguite in questi ultimi due secoli e in questi ultimi due decenni in particolare, o è “flatus vocis”, parole al vento.
Certo nessuna epoca più di questa è caratterizzata dalle chiacchiere su tutto e dalla riflessione su nulla.
Ma rimane vero questo: “Crediamo che ogni possibile cambiamento o passa per il prendere posizione diverse rispetto a quelle seguite in questi ultimi due secoli e in questi ultimi due decenni in particolare”.
Grazie per il contributo. Speriamo che si increspi un filo d'acqua... ;-)
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