Un piccolo sfogo: probabilmente anche questa volta Napolitano avvierà consultazioni senza passare per il Parlamento perché in altre sedi si è già deciso quale sia il nuovo Governo. Cosa c'è dietro, questa volta? Niente di diverso in realtà, se non il fatto chel'operazione Monti e Letta ha esaurito il suo tempo e la sua produttività. Letta, in realtà, con un po' d'anticipo rispetto alle previsioni perché, a fronte di vicine elezioni europee e al netto delle deficienze comunicative, il fattore 5stelle sta facendo davvero paura.
L'operazione Renzi, il consueto zampino americano e sionista, la criminalizzazione dei 5s sono parte di un unico progetto di rinsaldamento del sistema di potere economico e finanziario italiano e internazionale, cui quei quattro ragazzotti fastidiosi ed impuntiti dei 5s stanno creando problemucci di non poco conto.
E la sinistra che fa? Delega se stessa all'estero, presa dai suoi cavilli e dalle sue misere questioni sulla referenzialità e rappresentanza ottimale, quasi noncurante della necessità di battagliare sul campo, di coinvolgere la gente sulla questione morale, sulla crisi del sistema democratico e sulla mortificazione del diritto al lavoro.
Il silenzio assordante di questa sinistra sugli avvenimenti dell'ultimo mese è imperdonabile. Come imperdonabile è non avere colto l'opportunità di sostenere quei parlamentari che sono stati mortificati e isolati dal sistema intero nonostante stessero agendo a tutela della democrazia e contro il più feroce potere massonico, lobbistico, economico e finanziario. Altrettanto imperdonabile è il mancato sostegno alla messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica.
Imperdonabile è la loro pubblica indifferenza salvo poi riconoscere, in confidenza, che sì, quei ragazzi 5s in fondo sono bravi ragazzi e fanno l'opposizione che solo il PCI seppe fare prima di loro. Pensano questo ma si vergognano di ammetterlo pubblicamente, salvo poi tifare per loro tra le quattro mura di casa.
Presi dalla loro viscerale lotta intestina, fatta d'invidia e di benpensanti, sono incapaci di avere quello scatto d'orgoglio necessario per far sì che la questione morale e sociale si ponga prepotentemente tra la gente, con la gente e per la gente. E la questione morale e sociale, per intima natura, deve essere condivisa con tutti, senza etichette e patentini, ovunque essa emerga e con la giusta coerenza ed onestà.
Il reiterato tentativo di creare dall'alto (e ora anche dall'estero) un movimento o partito di massa è sbagliato in partenza. L'unico collante possibile è la partecipazione spontanea della gente ad un movimento che, opportunamente informato e sostenuto, si muova su idee e istanze condivise e su problemi reali e contingenti.
L'esperienza di "rivoluzione civile", per quello che mi riguarda, è stato l'ultimo mio impegno in tal senso.
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